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militare delle Kaziop.i Unite. Ma essi giudicano che lo sforzo
militare di una guerra che si
è
fermata per cosi lungo tempo
sul suolo italiano, non può essere messo a carico dei lavoratori
in una maniera ·che passi le. loro possibilità di sacrificio.
L 'art.
6i
impone
all'Italia la rinuncia di tutti
i
credit i
verso .la Germania.
Di
tutte
fe
disposizioni del trattato, questa
clausola, dal punto di vista morale e materiale,
è
ritenuta dalla.
delegazione della C.G.I.L. la più ingiusta, perchè la maggior
parte
di
questi crediti sono posteriori alJlinizio della lotta del–
l'Italia contro la Germania e costitui scono la contro partita di
spoliazioni esercitate sul nostro terri torio. Si tratta di circa
900 miliardi di lire, .compresi fra essi il controvalore dell'oro
nascosto a Fortezza e, cosa :iucora più grave,
i
salari degli
operai razziati e internati in Germania.
L'art. 6S mette a carico del Governo italiano il rimborso
integrale dei danni causati ai beni di cittadin i a11cati, anche se
questi danni sono conseguenza di operazioni militari delle
stesse Nazioni Unite.
L' arbitra rietà di questa misura non sfugge ad alcuno, spe–
cialmente se si tiene conto che lo Stato italiano non
è
in con–
d:zioni di rimborsare
i
danni di guerra di cui
i
suoi cittadini
sono stati vittime.
L'art.·
6g
attribuisce alle Nazioni Unite il potere di se–
questrare e liquidare tutti
i
beni degli italiani situati sul ter–
ritorio di ciascuna."Nazione Unita.
È
questa una minaccia di
fronte a11a quale i lavoratori italiani non possono rimanere
indifferenti per due ragioni : a) pcrchè li priverebbe dei punt~
di appoggio costituiti dal lavoro italiano in tutto il mondo per
le relazioni commerciali con l'estero ·; b) pt:rchè ·nessun italiano
si sentirebbe più disposto di cercare lavoro all'estero sotto la
minaccia di vedersi un giorno sequestra ti
i
propri risparmi.
L'art . 64 infine
fa
obbligo all'Italia ·di pagare
riparazìoui
senz3.· fìssarne la· cifra·, all'infuori dei
100
milioni •di 'da1lari