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LIZZADRI

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lavoratrici in Italia

è

stato sempre fra i più bassi del mondo e,

senza alcun dubbio, il

più

basso dei paesi industriali.

Questo . tenore s'è peggiorato in 1nodo impr~ssionante

in

seguito alle distruzioni

provocate dalla guerra

all'economia

italiana. Mentre

i

salari sono aumentati di 13 o 14 volte ri–

spetto all'anteguerra,

il

costo della vita

è

salito di 36 volte, e

perciò la capacità di acquisto del lavora tore italiano ha sublto

una diminuzione di circa il

6o

%-

Il cittadino

italiano dispone oggi di 1500 calorie e con

le possibilità di rifornirsi al mercato nero, egli riesce a nutrir si

di quel tanto appena indispensabile per non morire di fame.

Dopo

un'esposizione sulla gravità della nostra situazione

finanziaria,

il

memorandum passa ad indicare gli articoli più

ingiusti del ~rattato, spiegando le ragioni che dovrebbero con–

sigliarne l'annul1amento.

Fra

le rinuncie che

il

trattato

impone al1'Italia,

ve n•~

una particolarmente grave prevista dall'art.

66,

§

5,

che chiede

la confisca de11e somme accantonate per

il

lavoro volontario

prestato dai nostri prigionieri di guerra nei paesi alleat i.

La

C.G.I.L .

domanda che queste somme siano versate agli inte–

ressati. Essi hanno lavorato senza averne }'obbligo, ma solo

per contribuire alla vittoria comune. Lo stesso art.

66,

§§

2

e

4,

vorTebbe imporre al governo italiano

l'obbligo di versare in–

dennità a coloro che hanno fornito, ptr requisizione, merce o

lavoro alle potenze alleate su territorio

italiano. Questo

arti–

colo vorrebbe inoltre addossarci la responsabilità piena

cci

in–

tera di tutta

la

moneta emessa in Italia dalle autorità alleate.

Si tratta di circa

200

miliard i di lire con le quali gli alleati

si son'o procurati prodotti sottratti all'economia nazionale, con

conseguenze che ancora oggi

gravano

sul

no!-1:ro

pauc.

I delegati della

C.G.I."L.

sono d'accordo che

i

cittadini ita–

liani dovevano subire privazioni per contribuire allo sforzo