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PAZZTNT

que11a di Agostino Bassi, con

1a

quale l'esistenza dei microbi

patogeni era stata definitivamente e senza equivoco accerta ta.

Il geniale e, come una volta dicevasi , industrioso avvocato

agricoltore di Lodi, studiando il mal del calcino dei bachi da

seta, aveva dimostrato, sulla base di trenta anni di esperienze,

Ja reale esistenza dei germi patogeni, avendoli realmente visti,

e ne aveva denunciato, sulla base di prove testimoniali irrefu –

tabili, la colpabilità patogena. Ma dalla patologia del baco egli

era ben presto passato nel campo della patologia umana, illu–

minando, con la luce delle sue esperienze ,

fatti

morbosi di

pi.ù

diretta importanza per la medicina.

Nel suo libretto • sui contagi ,

è

in germe tutto lo svol–

g~rsi ulter iore deHa patologia e del1a disinfezione, e sono

espressi concetti che il successivo progresso doveva non annul–

lare, ma confortare.

L'esistenza di esser i microbici, denunciata ancora dal no–

stro Vincenzo Sette, scopri tore del bacillo prodigioso e da lui

chiamato zoogalactina inctrofa, erasi affermata per la patologia

un1ana con la scoperta fatta dallo Schoenlein nel 1840, del fungo

parassita della tigna favosa, scoperta promossa, come lo stesso

scopritore afferma, da quella del Bassi.

Nello stesso anno Giacomo Hen le, che fu il maggio~e micro–

scopista ed istologo tedesco, pubblicò un libro sui miasmi e

contagi, libro che quelli che non conoscono (o fingono di non

conoscere) l'opera del Bassi, vogliono porre a base degli studi

sul contag io animato.

\

Nel 1850, Atto Tigri , che nel 1663 vedrà per il primo i

bacilli del tifo, aveva già tentato di mettere in evidenza i microbi

de11a tubercolosi, e nello stesso anno C. Davai ne scoperse nel

sangue degli animali carbonchiosi alcuni corp i, simili a baston–

cini che egli chiamò bacteridi carbonchiosi e di cui nel 1853,

comprovò la natura patogena specifica, inoculand o il sangue

infetto in conigli.

E finalment e, assai più interessante, perchè completa in

ogni sua parte, ecco la scoperta di Fi lippo Pacini, fatta nel 1855,

del vibrione colerico .

Egli descrisse questo microbo, lo mise direttame nte in raf–

fronto con le alte razioni anato mopatologiche che si riscon trano

n

B