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al consolidamento delle due Sezioni dell'Associazione; infatti anche

se il numero degli aderenti alla Sezione Compositori era aumentato,

più del 30% degli operai non era ancora organizzato nell'Associa–

zione e, d'altra parte, all'aumento degli associati alla Sezione Compo–

sitori non era corrisposto un adeguato aumento nella Sezione Im–

pressori, i cui aderenti salirono solamente da 100 a 112

64 •

La prima iniziativa che la Sede milanese prese per consolidare la

propria struttura

fu

un'intensa campagna

di

proselitismo, trasfor–

mando a tal fine la Commissione propaganda in una stabile

«

Società

per la propaganda

»

65

la cui opera non tardò a produrre i suoi bene–

fici effetti: in quel periodo infatti si assistette alla creazione di nuove

sezioni, quali quelle di Monza, Lodi, Bergamo e Crema e al risveglio

di quelle di Pavia, Mantova e Brescia

66 •

Necessario corollario della intensa opera di propaganda dei mesi

successivi allo sciopero del 1880

fu

un'intensa politica di

«

denigra–

zione

»

delle Società di Mutuo Soccorso impersonate dal Pio Istituto,

dalla Mutua Impressori e da varie Società Interne (quali ad esempio

quelle di Sonzogno, Treves, Ricordi, Vallardi, per non citare che

quelle dei maggiori stabilimenti)

67 •

Particolarmente violenti erano gli attacchi rivolti a queste ul–

time. L'Associazione interna di Mutuo Soccorso appariva infatti agli

occhi degli operai più maturi come un potente strumento in mano

ai proprietari per impedire rivendicazioni più avanzate. I proprie–

tari infatti, scriveva

«

La Tipografia Milanese

»,

«

istillarono nei

loro operai il principio dell'Associazione interna di mutuo soccorso,

obbligando tutti i loro operai ad iscriversi. A tale effetto essi pei

primi depositarono qualche centinaio di lire come fondo di cassa,

che gli operai stessi ingrassarono con una quota minima settima–

nale

»

e avversarono le Società di miglioramento,

«

invertendole

sino il nome chiamandole di resistenza

»,

minacciando i loro operai

di licenziamento, se ne avessero fatto parte

68 •

I proprietari poi, per

impedire ai propri operai di iscriversi alla Società di miglioramento,

ricorrevano a strumenti ben più sottili dei semplici licenziamenti.

Infatti gli operai iscritti a Società interne che avessero cambiato

luogo di lavoro, avrebbero perso ogni diritto al sussidio, o, per lo

meno, avrebbero ricevuto una parte minima

di

quanto avevano ver–

sato sempre che non avessero ricevuto alcun sussidio durante la

permanenza nella vecchia tipografia.

«

La Tipografia Milanese

»

esor–

tava pertanto i tipografi ad abbandonare una volta per tutte le

Società interne, per sottrarsi a questi ricatti che li legavano all'a–

zienda, togliendo loro ogni libertà di movimento "'.

L'Associazione procedette poi, sempre in questo periodo, al

riordinamento finanziario delle due Sezioni e soprattutto della Se–

zione Compositori, che, per il -grave sforzo sostenuto nello sciopero

dell'80, si trovò nella necessità di risanare il bilancio, ma soprattutto

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