

tariffa e del Comitato sotto l'imputazione
di
vari reati, fra i quali
quello di istigazione allo sciopero. Tale processo si concluse con una
sentenza di assoluzione per tutti gli imputati ad eccezione del pre–
sidente del Comitato direttivo, Vincenzo Corneo, il quale però
venne di Il a poco assolto in appello
58 •
Lo sciopero era finito, la tariffa conquistata, gli operai proces–
sati assolti, ma la lotta continuava. L'Associazione infatti, uscita dalla
lotta più viva e forte
di
prima (nel 1880 contava 453 iscritti su 700
operai circa), si rendeva conto che occorreva ora vigilare affinché
la tariffa fosse sempre e dovunque rispettata, ed in particolare doveva
evitare che i licenziamenti e
«
i soprusi
»
colpissero i sempre più
numerosi suoi associati. E fu proprio per raggiungere questi scopi
che, nel 1881, venne nominata una Commissione per l'osservanza
della Tariffa
59
,
Commissione che fu sempre estremamente pronta
a denunciare qualsiasi inadempienza da parte padronale "'·
Sempre al fine
di
garantire con la propria forza organizzata
il
co–
stante rispetto dei patti, l'Associazione propose alla organizzazione pa–
dronale la creazione
cli
una commissione di arbitrato permanente con
il
compito di comporre ogni vertenza che potesse insorgere tra pro–
prietari e operai. I proprietari tuttavia non raccolsero la proposta
lasciando cosl intendere chiaramente il loro proposito di continuare
nella linea dello svuotamento propressivo delle conquiste realizzate.
Lo
sciopero del 1880 ebbe un 'incidenza che andò al
cli
là della
semplice conquista della tariffa. Esso ebbe
il
merito
cli
estendere
la
lotta al di fuori della città (movimenti parziali, sostenuti dalla sede
milanese, si ebbero infatti a Padova e a Brescia)
61
,
di spingere nuo–
vamente gli operai alla riedificazione di una propria cooperativa
cli
produzione" (la Tipografia degli Operai, che iniziò a funzionare
il
10 maggio 1880), ma soprattutto di rafforzare
il
vincolo della solida
rietà internazionale proletaria.
Il 1880 fu in effetti un anno importante per gli operai tipografi
non solo milanesi e italiani, ma anche europei: il 18 luglio 1880,
infatti , si apriva a Bruxelles il I Congresso tipografico internazionale,
convocato per discutere i problemi della solidarietà fra tutte le
Federazioni tipografiche, dell'indennità
cli
resistenza e disoccupazione,
dei soci viaggianti; le norme regolamentari per l'alunnato,
il
lavoro
della donna; le casse Pensioni e le cooperative
cli
produzione
63
•
Si
trattava di temi già ampiamente dibattuti per merito soprattutto
dei tipografi milanesi, sia in sede locale che in sede nazionale; e
ciò valse ad attribuire notevole prestigio alla delegazione unitaria
italiana e ad accrescere
il
peso della Sede milanese nell'ambito della
Federazione italiana.
Gli anni che seguirono il grande sciopero del 1880 furono volti
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Biblioteca Gino Bianco