Table of Contents Table of Contents
Previous Page  51 / 460 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 51 / 460 Next Page
Page Background

prime tre ore straordinarie fu fissato un aumento del 25o/o oltre

le quali l'aumento sarebbe stato del 50%

114 •

In particolare, la tariffa dei compositori prevedeva un'ulteriore

regolamentazione del lavoro minorile: nella tipografia infatti non

potevano più essere ammessi ragazzi inferiori ai 14 anni e che non

avessero ultimato il I corso tecnico o ginnasiale; la proporzione degli

allievi sugli operai adulti doveva essere di 1 su 1O

115•

La nuova ta–

riffa aboll definitivamente il funzionismo sostituendolo con l'acco–

mandita

116

,

che stabiliva che i lavori a cottimo fossero affidati ai

diversi gruppi e non ad uno solo

117

Essa regolò, ancora una volta, il

lavoro dei quotidiani, stabilendo il numero degli operai in rapporto

alle 1.000 lettere da comporre e rendendo obbligatoria una giornata

di riposo su sei di lavoro

118 .

Nonostante questi miglioramenti la tariffa dei compositori mila–

nesi rimaneva inferiore a quella dei compositori torinesi del 1886 e

a quella dei compositori romani, che pure era invariata dal 1873

119•

Ma diversamente da quanto era accaduto nel 1880, ora i prezzi dei

generi alimentari base apparivano alquanto diminuiti '"'·

Per quel che riguarda gli impressori, il salario rimase immu–

tato, ma con la nuova tariffa furono rigorosamente regolate le

incombenze degli operai, per cui un macchinista non doveva con–

durre più di una macchina (prima del 1892 ne conduceva anche

due o tre contemporaneamente), e avere un aiutante . Il macchi–

nista di macchine semplici poteva condurne anche due o tre con–

temporaneamente purché non si tratta sse di lavoro di lusso o di

particolare di.flicoltà; in questo caso sarebbe stato retribuito con

il salario almeno di seconda categoria e avrebbe dovuto avere due

aiutanti m_

Come già era accaduto per la tariffa del 1880, anche l'appli–

cazione della tariffa del 1892 non avvenne senza difficoltà. Anche

questa volta, non tutti i proprietari firmarono subito il nuovo con–

tratto di lavoro, e in ciò si distinse ancora una volta Cecilio Val–

lardi, proprietario della tipografia Francesco Vallardi. In secondo

luogo, nella maggior parte delle tipografie,

fu

«

un continuo arra–

battarsi da parte dei principali e direttori per studiare tutti

1

mezzi

di vessare i loro operai e rendere nulli i miglioramenti apportati

d,!li nuovi patti stabiliti

»

122

«

In quanto si riferisce all'aumento del 7% sugli stipendi mi–

nimi

», -

aggiungeva poi

«

La Tipografia Milanese

» - «

biso–

gna confessare che ha portato alcune conseguenze non troppo belle,

e ciò perché i proprietari o direttori nell'applicare l'articolo rela–

tivo s'attennero alla lettera e non allo spirito di esso

».

Infatti

molti proprietari applicarono l'aumento soltanto agli operai che si

trovavano al minimo livello salariale, lasciando inalterati i salari

degli altri "'.

41

Biblioteca Gino Bianco