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rese infatti il lavoro dell'impressore molto più pericoloso, tanto che

non

è

raro trovare nella

«

Tipografia Milanese » notizie di infortuni

sul lavoro, soprattutto fra i più giovani operai

11,..

Nonostante questa durezza di condizioni, un indubbio migliora–

mento complessivo si era tuttavia verificato: testimonianza di ciò

sono, ancora una volta, le statistiche dei tipografi morti in Milano

pubblicate dalla

«

Tipografia Milanese» nel 1887

107

Dal 1880 al 1886 infatti su 191 morti 76, cioè poco più di 1/3,

avevano superato il quarantesimo anno di età, il che significa un lieve

rialzo nella durata media della vita"". Questo leggero rialzo e la

lieve diminuzione della mortalità (secondo i dati riferiti dalla

«

Ti–

pografia Milanese » nel 1887, la percentuale dei morti tra

il

1882

e il 1886 si sarebbe abbassata a 1,6 rispetto al 2,1

%

calcolata per gli

anni 1874-1881) apparivano agli operai come un indubbio indice delle

conquiste del 1880 ""·

La tariffa del 1892.

I compositori e gli impressori riuscirono a imporre, almeno par–

zialmente, l'osservanza delle rispettive tariffe solo a prezzo di una

continua resistenza e di una dura lotta. Soltanto intorno al 1890 i

tipografi riuscirono a passare nuovamente all'attacco, approfittando

della congiuntura particolarmente favorevole che l'industria tipogra–

fica stava attraversando.

Fu nel 1892 che, per la prima volta unite, le due categorie

«

cardine

»

dell'industria tipografica scesero in agitazione chiedendo

una nuova tariffa che segnasse non solo un aumento del salario, ma

anche una diminuzione dell'orario di lavoro; una tariffa che permet–

tesse l'occupazione di un maggior numero di operai e li garantisse

dal pericolo di svuotamento delle conquiste riportate

110 •

Il 7 novembre 1892, compositori e impressori ottennero dai pro–

prietari la nuova tariffa:

«

Il principale e

più

splendido risultato

dell'agitazione dei tipografi milanesi

fu

la riduzione della giornata

di lavoro a nove ore

»

affermava il 26 novembre 1892

«

La Tipo–

grafia Milanese

»

e a buon diritto, se si tiene presente che nel 1903

le 10 ore costituivano ancora l'orario normale di lavoro di tutte le

categorie dei lavoratori italiani (11 ore - 11 ore e mezza era ancora

l'orario normale per i tessili) fatta eccezione per gli operai dei Regi

Arsenali (9 ore) e per le operaie della Manifattura tabacchi (8 ore) "'.

La tariffa del 1892 aumentò anche il cottimo della composi–

zione

112•

Lo

stipendio minimq dei compositori

fu

aumentato del

7o/oe venne cosl portato a 3,60 lire al giorno

113 •

Fu inoltre ritoccata

la retribuzione degli straordinari di entrambe le categorie: per le

40

Biblioteca Gino Bianco