

pagati
nella maggior parte delle tipografie, e soprattutto nelle grandi
tipografie, apparivano in media notevolmente aumentati.
In
partico–
lare,
piutto sto elevati apparivano i salari nelle tipografie Sonzogno
e Treves. Nella prima - secondo i dati forniti dalla
«
Tipografia Mi–
lanese »
80
-
il
diretto re e il proto, pagati a mese, percepivano ri–
spettivamente
500
e 230 lire. Il salario giornaliero pagato ai 12 fun–
zionisti variava da
5,50
a 3,75 lire, quello pagato ai
5
lavoranti oscil–
lava da 4 a 3,50 lire, quello dei 4 allievi da 2,20 a 1,10 lire e quello
dei tre (si badi: solo tre) apprendisti da 1,10 lire a 60 centesimi
81 •
Da Treves
82
le paghe erano leggermente inferiori e si faceva maggior
ricorso alla dequalificazione della man.o d'opera e a mano d'opera mino–
rile
83 •
Nello stabilimento Treves, inoltre , il personale a salario fisso
era preferito a quello a cottimo
84 •
Salari piuttosto elevati, quasi a
livello di Sonzogno e Treves, erano pagati da altre tipografie impor–
tanti: dalla Tipografia Rebeschini e
C.
e dalla Tipografia Giuseppe
Civelli
85
•
Nella prima però, continuava a prevalere il sistema del« fun–
zionismo a cottimo »
86
e nella seconda la dequalificazione e l'ec–
cesso delle ore straordinarie
87
.
Nell'ambito stesso delle maggiori tipografie condizioni di lavoro
assolutamente particolari vennero ad avere, soprattutto verso il
1890, gli addetti alla composizione dei quotidiani
88
•
Nel 1891 infatti, secondo i dati forniti dalla « Tipografia Mila–
nese », i compositori addetti al « Secolo », oltre a percepire salari
relativamente alti (il lavoro era assunto « in accollo» da tre fun–
zionisti od impaginatori) avevano diritto al riposo domenicale una
volta ogni tre settimane
89 •
Gli addetti alla composizione del « Cor–
riere della Sera », assunta a cottimo da un funzionista, venivano pa–
gati per lo più a cottimo e percepivano 48 centesimi al 1.000, a cui
aggiungevano una gratifica di
25
lire all'anno. I pacchettisti, divisi
in due squadre, lavoravano dalle 23,30 alle 4 e dalle 9,30 alle 12,30.
Gli addetti alla composizione dell'« Italia », assunta a cottimo da un
solo funzionista, percepivano 48 centesimi al 1.000 e lavoravano,
divisi in due squadre, dalle 22 alle 3 e dalle 9,30 alle 12. Gli addetti
alle « Lega Lombarda », pagati 44 centesimi al 1.000, lavoravano dalle
5,30 alle 10,30, mentre gli operai del quotidiano« La Perseveranza»,
che lavoravano dalle 16 alle 2, percepivano un salario settimanale che
variava da 26 a 29 lire.
• Gli addetti agli altri cinque quotidiani milanesi
90
,
quotidiani che
venivano dati
«
in accomandita » dai proprietari agli operai, lavora–
vano a condizioni ancora migliori. I lavoranti de « L'Italia del Po–
polo » ad esempio, non solo venivano retribuiti a 44 centesimi al
1.000, ma part ecipavano anche agli utili del giornale. L'orario andava
dalle
5
30 alle 14 e il dividendo si aggirava in media dal 10 al 12%
sul gu~dagno individuale, il che si traduceva in 3 lire circa alla
settimana. I pacchettisti de
«
Il Mattino» , che lavoravano dalle
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