Table of Contents Table of Contents
Previous Page  46 / 460 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 46 / 460 Next Page
Page Background

lavoro a cottimo era sosutmto con il lavoro a stipendio, il che se

da una parte segnava un progresso nel rapporto padrone-operaio in

termini di stabilità, dall'altra presentava uno strumento con

il

quale

il padrone riuscl a contenere se non ad annullare l'aumento del sa–

lario-medio. Assai frequente fu pure il ricorso alla dequalificazione

dell'operaio e, infine, alla mano d'opera non specializzata, costituita

da operai provenienti dalla provincia che, agli occhi dei proprietari,

avevano il pregio di costituire un personale più pieghevole e sotto–

messo

71

Gli aumenti sanzionati dalla tariffa, le limitazioni da essa poste

al

lavoro minorile, limitazioni, per altro, non sempre molto effi–

caci se nel 1882 su 637 compositori 184 erano ancora gli appren–

disti

72 ,

ebbero soprattutto come immediato effetto un fenomeno che

era rimasto fino ad allora pressoché estraneo al settore della tipo–

grafia: l'introduzione della donna nella fabbrica. Tale introduz ione fu

indubbiamente molto rapida se, già alla fine del 1880, 40 erano le

donne addette alla composizione tipografica

73

Il numero delle ope–

raie era Jestinato a salire rapidamente: nel 1886 infatti nel solo

stabilimento tipografico Francesco Vallardi « già da tempo consacrato,

con tutte le regole, alla propagazione dell'arte dei tipi tra le donne»,

erano in attività ben 60 operaie compositrici

74

.

Il basso costo della mano d'opera femminile incoraggiò infatt i

molti proprietari a seguire l'esempio di Vallardi e ad assumere, in

misura sempre maggiore, le donne al posto degli uomini. Donne

compositrici furono infatti ben presto in attività non solo nelle grandi

tipografie, ma anche nelle piccole, quali Bortolotti , Poncelletti e

Brambilla, per non citarne che qualcuna

15

L'ammissione della donna al lavoro di composizione fu accolta

dagli operai con unanime ostilità

76

poiché i tipografi si rendevano

conto che l'utilizzazione della mano d'opera femminile costituiva

una gravissima minaccia al livello dei loro salari. Nella decisa opposi–

zione dei tipografi all'introduz ione del lavoro femminile si trovano,

accanto ad argomentazioni di ordine economico, considerazioni di

ordine igienico-sanitario in cui traspare una viva sensibilità per le

conseguenze sociali cui avrebbe potuto portare l'impiego della donna

nella tipografia

71

L'opposizione al lavoro femminile trovava infine un

ulteriore fondamento in argomentazioni di carattere morale che ri–

tornano costantemente nella stampa operaia; esse riguardarono la

pratica di fare comporre alle fanciulle opere oscene (come alla Reg–

giani) o di carattere medico-scientifico(come alla Vallardi)

78 ;

oppure

la pratica di considerare le donne - da parte dei dirigenti degli sta–

bilimenti - oggetto di« amoreggiamenti [e] subornazioni oscene »

79 •

Nonostante i continui ittacchi padronali alla tariffa la classe

operaia riuscl, soprattutto nei grandi stabilimenti, a difendere in buona

misura la tariffa del 1880, di modo che quattro anni dopo i salari

36

Biblioteca Gino Bianco