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numero di aderenti, nuovamente salito al principio del 1910 ad oltre

13.300 unità

226 •

Tuttavia la partecipazione diretta della Federazione

allo scontro di classe in atto nel paese fu in questo anno ancora

assai limitata. Si sa infatti che essa partecipò, dirigendoli, a 22 scio–

peri

227 •

Ma nello stesso anno nella sola Lombardia gli scioperi soste–

nuti dai lavoratori metallur gici risultarono essere almeno 42, con

più di 5.000 scioperanti, sempre secondo le statistiche pubblicate dal–

l'Ufficio del Lavoro

228 •

Lo sciopero di gran lunga più important e fu quello sostenuto

dai fabbri ferrai di fabbrica milanesi. Gli operai avevano presentato

un memoriale in cui chiedevano fra l'altro la diminuzione delle ore

lavorative giornaliere da 10 a 9; l'aumento di salario di

5

centesimi

l'ora; l'abolizione del cottimo; norme igieniche e la regolamentazione

del lavoro fuori città. Gli industriali a loro volta presentarono un

regolamento che fu approvato, ma la cui andata in vigore venne

subordinata all'accordo sulle questioni dell'orario e del salario. Fal–

lito l'accordo su questi punti gli industriali decisero di mandare in

vigore ugualmente il loro regolamento e di licenziare coloro che si

fossero rifiutati di accettarlo. Naturalmente nessuno degli operai

accettò e di fatto fu attuata una serrata dalle 100 ditte appartenenti

al Consorzio e comprendenti circa 2.000 operai. Ancora una volta

i dirigenti sindacali proposero di non estendere né radicalizzare la

lotta, ma che le ditte ritirassero i licenziamenti e, una volta ripreso

il

lavoro, avessero luogo nuovi incontri fra le parti. Invece

«

contra–

riamente ai desideri dei dirigenti

»,

la massa operaia insistette per–

ché i proprietari ritirassero il loro memoriale e concedessero aumenti

di mercede. A questo scopo chiamarono alla lotta tutta la classe, per

cui si unirono a loro i 1.000 operai delle aziende non consorziate.

Dopo 14 giorni di sciopero si giunse ad un accordo per cui gli ope–

rai ottennero: miglioramenti al regolamento interno, aumenti della

indenni tà di trasferta ed alloggio, miglioramenti salariali di 4-5 cen–

tesimi l'ora e facoltatività del cottimo

229 •

Verso la fine dell'anno si tenne poi a Firenze il IV Congresso

Nazionale degli operai metallurgici. Si trattava di valutare in esso

il

lavoro di riorganizzazione svolto dai nuovi dirigenti in poco più

di un anno e di definire le linee su cui questo lavoro si sarebbe svi–

luppato nel periodo successivo. I congressisti si trovarono di fronte ad

una situazione effettivamente migliorata, per quanto le condizioni

della Federazione non fossero ancora floride. Il dato più confortante

restava tuttavia la riacquistata fiducia, da parte almeno delle se–

zioni tradizionalmente più legate a questo organismo.

Nella sua relazione morale e finanziaria Bruno Buozzi, dopo aver

esposto succintamente

il

lavoro fatto, illustrò i provvedimenti a

suo avviso indispensabili per garantire la sussistenza stessa e lo

sviluppo della Federazione: l'aumento delle quote sociali, la costi-

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