

rono
ai
vari industriali una serie
di
importanti richieste. Alla ri–
sposta negativa, 1'8 aprile gli operai replicarono con lo scio~ro.
Essi erano assistiti per conto della Federazione da Cleobulo RoSSI
191
•
Ancora una volta la volontà
di
lotta e la compattezza degli operai
ebbe il sopravvento. Il 24 aprile
fu
firmato un concordato
per
cui
i fonditori ottennero: 1) la revoca
di
ogni licenziamento; 2)
la
formulazione
di
un regolamento unico
di
fabbrica valevole
per
tutte
le fonderie; 3) la fissazione di minimi salariali; 4) aumenti generali
del 10% ; 5) un orario normale
di
10 ore, e straordinari retribuiti
col
50%
in più, oltre a conquiste minori
199
•
Questo esito fu molto importante per tutti i metallurgici lom–
bardi, perché durante
la
controversia gli industriali non avevano
fatto mistero di puntare ad una vittor ia
«
che demolisse tutta quan–
ta la coalizione operaia in Lombardia »
200 •
!noitre il successo rialzò
il prestigio della Federazione che aveva cominciato a sostenere in
questa agitazione una piattaforma complessiva in cui si potessero
almeno in parte riconoscere gli interessi economici
di
tutti gli
operai.
Nel 1907 vi furono pure a Milano uno sciopero generale dei
metallurgici ed uno
di
tutti i lavoratori. Il primo episodio risale al
mese
di
maggio quando la società automobilistica Zust proclamò una
serrata dopo aver licenziato 10 operai. Per intervento della Fede–
razione la ditta riaprl riassumendo però solo 4 dei licenziati. Natu–
ralmente gli operai non accettarono questo compromesso discrimi–
natorio, e, riuniti in assemblea, proclamarono dapprima lo sciopero
dei meccanicidel ramo automobilistico, poi
di
tutti i metallurgici ''".
Purtroppo però ancora una volta le organizzazioni sindacali ab–
bandonarono gli operai in lotta , sostenendo che
«
il 90% di coloro
che votarono lo sciopero (erano) disorganizzati»
202
•
I rappresentanti
federali
«
rivendicando giustamente il loro diritto
di
direzione del
mavimento operaio [ ...] biasim[aro no] coloro che [avevano trasci–
nato] l'assemblea
in
questo stato di cose e [decisero]
di
non as–
sociarsi»""· Nonostante il boicottaggio degli organi federali, lo
sciopero ci fu ugualmente e vi parteciparono più
di
3.500 operai.
Ma il carattere spontaneistico e la mancanza
di
organizzazione fini–
rono per scoraggiare le masse, che tornarono al lavoro dopo alcuni
giorni, mentre quasi tutti gli scioperanti della Zust si erano intanto
sistemati altrove.
Un altro episodio
di
rilievo
fu
quello che condusse alla procla–
mazione dello sciopero generale
in
ottobre. Essendo in corso uno
sciopero degli addetti alle officine del gas che teneva al buio
la
città di Milano, furono mobilitati dei
«
crumiri ,. dalla provincia,
ma una sera, mentre essi tornavano alle loro case in treno, gli ope–
rai
della
Miani e Silvestri assalirono a sassate il convoglio, scortato
da
un ingente nucleo
di
carabinieri.
La
forza pubblica apri
il
fuoco
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