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ormai senza segretari e senza dirigenti - scris~ _più tardi il nuovo

Segretario federale -. Inoltre un ~ulo

c:'i

deblll

P_CSa_va

~ullo ~tre:

mato bilancio federale. Il convegno mcancò le seztoru milanesi di

provvedere alla nomina del nuovo Consiglio Diretti~o iljuale avreb–

be dovuto poi procedere alla scelta della segreteria

» .

Per quel

che riguarda la crisi industriale, altro tema all'ordine del giorno,

abbiamo già visto come il Rossi, quand'era ancora segretario, spie–

gava la situazione creatasi nel settore automobilistico. Ma poiché

un'altra causa della crisi

fu

dai dirigenti federali individuata nella

saturazione del mercato, egli propugnò altresl l'ampliamento del

mercato di consumo, mediante la diminuzione dei dazi doganali sulla

benzina e sulla gomma.

In

quanto all'altro settore in particolare crisi, quello del mate–

riale ferroviario, sarebbe stato sufficiente assegnare tutto il lavoro

alle officine nazionali, anche con particolari facilitazioni

221

In cam–

bio di questo sostanziale appoggio alle esigenze dell'industria na–

zionale, si auspicava poi l'introduzione di misure a favore dei lavo–

ratori, quali la giornata di lavoro di 9 ore ed il lavoro straordinario,

non eccedente le due ore giornaliere (che potevano essere au;nen–

tate a 3 solo in via eccezionale), retribuito in ragione del 50% in

più

222•

Il C.C. diramò quindi una serie di istruzioni a tutte le sezioni

in cui si sosteneva tra l'altro che mentre la Federazione sorvegliava

perché non si assegnassero commesse all'estero, le sezioni dovevano

opporsi nelle officine ad eventuali tentativi di inasprimento dei re–

golamenti di fabbrica, a riduzione dei cottimi e delle paghe orarie o

all'aumento dell'orario normale di lavoro.

Agitazioni per miglioramenti si potevano tentare, in forma cauta,

solo in quelle officine in cui le condizioni degli operai erano inferiori

alla media,

«

tenendo conto delle reali condizioni dell'industria e

del mercato generale della mano d'opera

»

223 •

Come si vede ancora

una volta si trattava di posizioni di sostanziale

«

comprensione

»

e

collaborazione con gli interessi industriali

zu

o comunque limitative

e di fatto superate, almeno in Lombardia, nella prassi concreta delle

numerose e vittoriose agitazioni di conquista sostenute dai lavora–

tori metallurgici.

Verso la fine dell'anno la crisi economica era comunque ormai

in via di risoluzione, e anche per quuanto concerneva la riorganiz–

zazione della Federazione si era ormai avviati sulla buona strada.

Le

sezioni milanesi riformiste incaricate di procedere al riordinamento

della Federazione stessa avevano eletto segretario Bruno Buozzi

e questi, assieme ai nuovi collaboratori, aveva iniziato un'opera con–

creta, regolarizzando se non altro i rapporti amministrativi con

le sezioni e provvedendo al miglioramento dell'organo di stampa di

cui erano riprese frattanto le regolari pubblicazioni

225•

Le

conse–

guenze si risentirono immediatamente anche

dal

punto di

vista

del

418

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