

fissati in limiti di poco inferiori a quelli richiesti dagli operai;
riconoscimento della eccezionalità del lavoro festivo, mai eccedente
comunque le 5 ore
168
•
Si dimostrò cosl nel concreto della lotta la
possibilità di gestire vantaggiosamente per la classe operaia anche
agitazioni con una forte presenza di lavoratori non organizzati, e
di portare innanzi gli interessi anche della massa, ancora preminen–
te, di operai occupati nella piccola e piccolissima industria, con
proposte rivendicative non solamente settoriali, ma giovevoli allo
schieramento dei lavoratori metallurgici nel loro complesso. Sono
indicative in proposito le richieste di abolizione del cottimo e di
limitazione delle ore sia effettive che straordinarie , princlpi che,
se imposti, non avrebbero mancato di avere benefici effetti sull'oc–
cupazione in generale.
A questo punto comunque gli stessi organi dirigenti avevano
avvertito che
«
la Federazione non corrispondeva come era desi–
derabile né alla necessità né ai bisogni m~ggiormente sentiti della
classe operaia metallurgica italiana »
169
,
per cui dopo soli due anni
si rese necessaria la convocazione di un secondo Congresso. Questo
si inaugurò a Milano, il 17 maggio 1903 e, favorita anche dalla
sede prescelta, la assemblea vide una partecipazione numerosa:
erano presenti infatti 139 delegati in rappresentanza di 132 delle
172 sezioni federate
170
•
Nella relazione introduttiva
il
segretario
Verzi sottolineò
il
cattivo funzionamento della Federazione, indi–
viduandone le cause nelle concezioni centrifughe, nel particolarismo
e nell'egoismo delle varie sezioni.
Politicamente
il
congresso risultò diviso in due tendenze: un
gruppo di congressisti repubblicani rimproverava al giornale e
alla dirigenza di seguire un indirizzo politico socialista. Il Verzi
nella relazione rispose che poiché la borghesia era organizzata po–
liticamente ed economicamente
«
sarebbe stato un grave errore
da parte operaia restringere
il
campo ad un'azione semplicemente
corporativistica »
171
•
Egli ebbe inoltre
«
accenti sdegnati contro
la
pro–
paganda neutra, opportu nistica ed apolitica», e all'accusa di aver por–
tato la nota socialista particolarmente sul giornale
«
Il Metallur–
gico » rivendicò
il
proprio diritto di proletario
«
di portare nella
organizzazione economica i criteri del partito politico naturale del
proletariato »
172•
Concluse quindi su questo argomento affermando
di ritenere dannoso e pericoloso l'impedire che si formasse una
coscienza politica nelle classi lavoratrici
173
•
Approvata cosl a maggioranza la relazione morale,
il
Congresso
riconfermò l'adesione al Segretariato Nazionale della Resistenza,
organismo sorto l'anno precedente con l'intento di coordinare la
azione troppo spesso divergente delle Camere del Lavoro e delle
federazioni professionali (in realtà, come
è
noto, questo organismo,
per la sua stessa conformazione strutturale, fu sin dall'inizio domi-
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