zato i suoi primi anni; quindi l'urgenza di creare tutta una serie
di organismi amministrativi ce~~alizzati, s~bo0ifiando
8?
~si,
con una disciplina abbastanza ng1da, le varie istanze perifenche
e da ultimo la necessità di assegnare agli stessi organi direttivi
centrali una maggior disponibilità finanziaria.
Avevano aderito al Comitato di propaganda 80
leghe,
con
circa 18.000 iscritti. Convocato il Congresso, solo 22 di esse
inviarono loro rappresentanti a Livorno, mentre altre 18 aderirono
formalmente
152•
Questo risultato poco soddisfacente
era
già
una
prima dimostrazione dei tenui legami esistenti tra
periferia e
cen–
tro, e del permanere fra i lavoratori metallurgici di concezioni
particolaristiche e settoriali, che vedremo del resto emergere anche
nel corso dello stesso dibattito congressuale. Per la Lombardia
inviarono un delegato Legnano, uno Monza e ben
17
Milano.
Questa cifra
è
particolarmente rilevante sopratt utto se confrontata
col numero di delegati inviati da altre grandi città come Torino (3),
Genova (4) e Roma (5), sede del Comitato di propaganda.
Dopo la discussione di una questione preliminare, risolta con
l'accettazione della presenza degli onorevoli Chiesa e Cabrini, che
ovviamente non esercitavano l'arte metallurgica, lo stesso Cabrini
tenne il discorso inaugurale. Egli suscitò molto entusiasmo nei
congressisti ed anticipò in definitiva le posizioni che sarebbero
poi state sancite dai delegati: collocazione nel vivo della lotta
di classe, per la conquista di miglioramenti concreti nell'azienda
da un lato, e di riforme legislative attraverso il parlamento
dal–
l'altro. Affermò infatti l'oratore:
«
Vi sono due tipi di riforme:
dirette ed indirette. Le riforme dirette sono quelle che si emet–
tono contro il capitalista, e per ottenere queste riforme ci asso–
ciamo. Quelle indirette le avete dal parlamento e voi gliele impo–
nete e non gliele chiedete in ginocchio. Quando voi operai do–
mandate una legge, non implorate ma imponete, poiché vi basate
sostanzialmente sulla vostra forza».
153 •
In
realtà, come vedremo, l'azione della Federazione sviluppò
quasi esclusivamente la lotta economica, aziendale. Nello stesso
Congresso vi furono certamente dichiarazioni di principio a favore
di alcune riforme da conseguirsi facendo riferimento all'attività
parlamentare, a seguito della mobilitazione operaia; ma non si
dispose né si organizzò in alcun modo una mobilitazione delle
masse metallurgiche intesa al conseguimento di qualcuno di questi
obiettivi.
In
effetti si venne affermando, nel concreto, una ten–
denza a tenere rigorosamente distinti l'organizzazione e gli obiet–
tivi economici dagli obiettivi, politici; probabilmente anche come
reazione agli effetti negativi' che la mancata distinzione dei due
diversi ordini aveva causato al movimento operaio alle sue ori–
gini.
Cosi dunque
la
Federazione si limitò sostanzialmente
a
ge-
400
: i
Biblioteca Gino Bianco




