stire
le lotte aziendali della categoria, mentre il Psi, e più specifi–
ficatamente i suoi parlamentari, si occupavano di tutelare gli
interessi dei lavoratori dal punto di vista della legislazione sociale.
Tuttavia con questa concezione da un lato veniva a mancare alla
azione del partito politico il supporto delle lotte operaie, mentre
dall'altro canto l'organizzazione sindacale, al di là delle dichia–
razioni di principio o di solidarietà con l'azione del partito, non
assolveva alla propria funzione di organismo che insieme alla pro–
mozione di lotte puramente economiche concorresse alla formazione
di una coscienza politica militante nelle masse dirette.
D'altro canto va rilevato come anche questa insufficiente pro–
spettiva politica delle forze metallurgiche organizzate fosse ben
lungi dall'essere universalmente acquisita. Gli elementi più co–
scienti dovettero infatti anche in questo congresso battersi conti–
nuamente contro le tendenze autonomistiche ed operaistiche di
repubblicani ed anarchici
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e contro il corporativismo di molte
leghe, come dimostrò ad esempio l'accesa discussione sullo Sta–
tuto m_ Alla fine il progetto di Statuto del Comitato di propa–
ganda fu approvato con molte modifiche. Si stabili poi che la
Federazione fosse diretta da un Comitato Centrale di 7 membri,
eletti dalle sezioni della città in cui detto C.C. risiedeva. Vi era
quindi una Commissione di controllo composta di 3 membri, un
segretario, un cassiere e 9 consiglieri. Furono istituiti altresl 10
Comitati regionali di propaganda e fissate le quote d'iscrizione
(aperte solo ad operai salariati o indipendenti, purché non fos–
sero a loro volta datori di lavoro). Infine venne respinta, nono–
stante le vivaci rimostranze dei delegati romani e torinesi soprat–
tutto, il progetto di uno Sfauto unico per le sezioni e l'istituzione
di una Cassa Centrale di Resistenza. Queste risultanze furono mol–
to gravi per l'organizzazione metallurgica, perché impedirono alla
Federazione un'azione efficace e devono essere perciò annoverate
fra le cause della crisi che l'organismo dovette subire qualche tem–
po dopo. Fra gli scopi che in questa occasione vennero ricono–
sciuti propri dell'organizzazione possiamo ricordare: a) il propu–
gnare l'abolizione del cottimo; b) il fissare la giornata normale di
lavoro per gli adulti, limitando le ore di lavoro per donne e
mi–
ntiri; c) l'ottenere nuove leggi contro il lavoro notturno e per
la tutela dei principi igienici e sanitari sul lavoro
156
•
Dopo un
controverso dibattito si affermò pure la risoluzione favorevole
allo sviluppo dell'istituzione probivirale e alla legge istitutiva della
Cassa Nazionale di Previdenza "'.
Nel complesso dunque l'esito del primo Congresso fu piuttosto
deludente. Non si riuscl ad istituire quelle forme di centralizza–
zione, e neppure, per conseguenza, a superare le concezioni parti–
colaristiche. Vennero espresse poi delle posizioni di principio,
ad
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