

pio che, come abbiamo visto in precedenza, intorno al 1890, quando
l'industria meccanica era entrata in crisi, anche per effetto dei nuovi
provvedimenti governativi, furono proprio i meccanici milanesi a
dare origine a lotte di grande rilievo e significato e ad iniziare il pro–
cesso di costituzione, pur tra inevitabili fasi alterne, di un reale
processo associativo. Inoltre si
è
dimostrato in precedenza come le
agevolazioni concesse alla siderurgia, per una serie di altre circo–
stanze concomitanti sfavorevoli, non ne migliorarono affatto imme–
diatamente le condizioni, almeno in Lombardia. Pertanto tutta la
contrapposizione tra siderurgia in fase di sviluppo e meccanica in
crisi si dimostra troppo schematica ed in ultima analisi infondata.
Quando si afferma inoltre che la crisi dell'industria meccanica fece
rifluire fino al 1896 il movimento associativo a Milano (ma in realtà
in tutta la regione) si tralascia di considerare tutta una serie di
fattori, non riconducibili immediatamente all'ordine strutturale, che
influenzarono queste vicende. Basterà ricordare ad esempio l'im–
portanza che ebbe, nella crisi delle organizzazioni economiche mila–
nesi, lo scioglimento del Partito dei lavoratori, al quale la maggior
parte di esse aveva aderito e, per quanto concerne invece la ripresa
intorno al 1896, l'impulso ad esso dato, anche indirettamente, dal–
l'appena ricostituito Partito, che diffondendo e propagando idee
sociali e temi rivendicativi creava un clima più favorevole anche
allo sviluppo dell'organizzazione economica.
Ciò premesso cerchiamo di determinare quale fu l'indirizzo ge–
nerale e l'azione pratica svolte dalle organizzazioni che erano sorte
in questi primi anni.
È
indicativo al proposito l'esame di alcuni loro
statuti. Anzitutto si può constatare che generalmente l'adesione era
consentita esclusivamente agli operai dipendenti, e solo in qualche
caso
ai
piccoli artigiani; era sufficiente ad esempio una promozione
a capo reparto per perdere
il
diritto a militare nelle varie leghe.
Gli scopi delle leghe erano in generale i seguenti:
1) Difesa dei soci nelle controversie del lavoro;
2) concessioni di sussidi a coloro che scioperavano in difesa
dei propri diritti;
3) concessione di un sussidio ai soci disoccupati;
4) promozione di agitazioni per la diminuzione degli orari
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lavoro, per l'aumento dei salari e - molto spesso - per l'abo-,
lizione del cottimo, individuato come causa dell'accentuarsi dello
sfruttamento e della disoccupazione;
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soci;
5) attività intesa a promuovere l'istruzione e l'educazione dei
6) propaganda
per
far sorgere altre_sezioni e rafforzare quelle
esistenti
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Inoltre non infrequenti erano le · affermazioni di adesione alle
locali Camere del Lavoro, e numerose erano anche le professioni di
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