

internazionali apparve allora evidente ai metallurgici lombardi.
f:
del
1896 infatti la partecipazione di un loro delegato
al
Congresso
Metallurgico Internazionale, tenutosi a Londta
145
•
Nel 1898 per iniziativa del Comitato Metallurgico di Milano, che
era sempre stato alla testa del movimento, e col concorso delle or–
ganizzazioni di altre città
«
fu enunciata l'idea di una Federazione
Nazionale, fu intrapresa la pubblicazione di un giornale, e già ci si
preparava a tenere il primo congresso [ ...] quando i tragici avveni–
menti del maggio 1898 e le conseguenti repressioni fecero perdere
in pochi giorni il paziente lavoro di parecchi anni "
146
•
Ben poche associazioni operaie poterono in questa occasione sot–
trarsi allo scioglimento. Tuttavia gli operai metallurgici non si la–
sciarono intimorire dalle persecuzioni. Sfidando la reazione furono
i metallurgici torinesi, col riprendere la pubblicazione del giornale
professionale, a tentare di rilanciare il processo organizzativo. Fal–
lito questo tentativo per il divieto delle autorità politiche, « i super–
stiti della Federazione Metallurgica di Roma ritenendo che non era
né virile né dignitoso piegar la testa a soprusi ed a prepotenze, fe–
cero propria l'iniziativa altrui [ ...] e si dedicarono a riunire le sparse
file dei compagni metallurgici »
147
•
Fu cosi che il « Metallurgico "
riprese le sue pubblicazioni in Roma. Nel dicembre dello stesso an–
no le sezioni facenti capo al giornale erano 8 con 1580 iscritti. Di
esse una era lombarda, e precisamente la Sezione Metallurgici Mila–
nesi, con 600 iscritti
148
•
Nei due anni successivi la propaganda andò
intensificandosi e si conseguirono nuove adesioni. Nel dicembre
1899 le sezioni erano 21 e gli iscritti triplicati, raggiungendo il to–
tale di 4.655. La Lombardia cont,rva su 3 sezioni con complessivi
1.820 aderenti cosl suddivisi:
«
Miglioramento metallurgici» di Gal–
larate, con 120 aderenti; « Operai metallurgici" di Milano, con
l .600 aderenti; «Aggiustatori» di Monza, con 100 membri. Altre
sezioni erano inoltre in via di costituzione a Lecco, Como e Gardone
Val Trompia. Alla fine del 1900, immediata vigilia del primo Con–
gresso, l'imponente sforzo di ricostituzione poteva considerarsi con–
dotto a termine con esito molto positivo.
In
soli due anni si era
infatti quasi decuplicato tanto il numero delle sezioni che quello
degli aderenti. Dei 14.300 operai iscritti ben 4.460, pari ad un
terzo, erano lombardi, ripartiti nelle 24 diverse organizzazioni lo-
ali ,..
c
.
La situazione si presentava dunque estremamente favorevole ed
il divampare, soprattutto nel 1900, di una lunga ed importante se–
quenza di conflitti ed agitazioni sindacali di categoria avevano
imposto sempre più la necessità di provvedere urgentemente alla
costituzione di un organismo 'nazionale centralizzato, in grado di
coordinare le lotte, definire una strategia ed una tattica comune, fare
uscire in sostanza il proletariato metallurgico dalla
sua fase
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Biblioteca Gino Bianco