

percepito nel 1875. Ed ancora inferiore appare due anni dopo, nd
1880, la media dei salari giornalieri percepiti dagli operai impressori.
Secondo la statistica pubblicata dalla
«
Tipografia Milanese ,. nd
1880" infatti, i salari percepiti dai 341 operai impressori attivi in
38 tipografie (dalla statistica rimasero escluse 19 tipografie) rag–
giungevano
in
media circa lire 2,23 . I salari più alti erano
pagati ai conduttori di macchine e ai torcolieri. Questi infatti, pa–
gati per lo più a stipendio, percepivano un salario medio giornaliero
di 2,99
lire,
mentre gli aiutanti e puntatori
29 ,
pagati a stipendio,
percepivano solamente 1,49 lire al giorno e gli apprendisti stipen–
diati 0,72 lire.
Dai
rilievi fatti, sempre nel 1880, dalla Camera di Commercio"
appare poi che la media del salario percepito dalle donne (per
la
verità
in
questo periodo ancora poco numerose) toccava a malapena
la cifra di 1,25 lire, mentre quella dei ragazzi era di 1 lira circa.
Se si abbandonano ora le cifre medie per esaminare
in
concreto
i salari nelle varie tipografie, anche nel quinquennio 1875-1880
appare evidentissima la tendenza - già emersa chiaramente nel
periodo precedente - alla concentrazione dei più alti salari negli
stabilimenti di maggiori dimensioni. Cosi, mentre ad esempio nella
piccola tipografia Politti il salario massimo oscillava tra le lire
2 e le lire 2,50, e nella antica tipografia Guglielmini
31
si superavano
a mala pena le lire 1,30-1,50 al giorno, da Ricordi
32
gli operai più
qualificati percepivano al giorno, in media, da 4 a
5
lire, e gli allievi
(ragazzi dai 12 ai 16 anni) da 1 a 2 lire; i calcografi (capi torchio)
3 lire, e i garzoni aiutanti da 1 a 1,75 lire; i litografi (capi mac–
china) da
4,75
a
5
lire, i garzoni aiutanti 2,50 lire, i torcolieri 3 lire
e i lisciapietre 2; i litografi compositori da 3 a 4 lire, i garzoni
aiutanti da 1,50 a 2,50 lire, gli impressori (capi macchine)
5
lire,
i garzoni aiutanti 2,50, i torcolieri 3 e gli stereotipisti 3,75 lire.
Cifre più o meno analoghe si riscontrano nella tipografia Treves ",
dove
il
salario percepito dai tipografi compositori oscillava da 3,50
a 4,50 lire al giorno e quello dei loro aiutanti da 1,75 a 2,80 lire.
Notevolmente più bassi erano invece i salari percepiti dai ragazzi,
che variavano da 40 centesimi a 1 lira al giorno. Analoghe anche
le cifre relative ai salari della casa Sonzogno", dove gli operai guada–
gnavano da 2,50 a
5
lire al giorno e i fanciulli, dai 12 ai 18 anni,
da
50
centesimi a 1,50 lire al giorno, e quelle della Tipografia Reg–
giani,
dove
«
la pa~a giornali~ra variav_adall_e
~
J
alle lire
5,
per
gli
adulti, e dalle lire 1 alle lire 2 per
1
fancmlli
» .
La
precarietà delle condizioni
in
cui vennero a trovarsi gli operai
tipografi nel quinquennio 1875-1880 risulta però, soprattutto, dal–
l'analisi del potere reale d'acquisto del salario medio giornaliero.
Con le 2 50-3 lire al giorno l'operaio tipografo medio doveva prov–
vedere n~n solo al proprio sostentamento, ma, nella maggior parte
29
Biblioteca Gino Bianco