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Voci come questa apparivano comunque evidentemente

interes–

sate e la loro analisi allarmistica largamente inattendibile. Nel 1911

le società anonime lombarde del ramo meccanico con capitale di

almeno un milione erano 33, cioè 4 più che nel 1908, mentre il

loro capitale era passato da lire 85.000.000 a lire 100.800.000 .

Nello stesso anno tre sole di queste società chiusero il bilancio

in passivo ed altre tre in pareggio. Se esaminiamo la situazione

dell'industria automobilistica, quella cioè più provata dalla crisi

degli anni precedenti, vediamo che le imprese che avevano saputo

resistere ora avevano ripreso l'espansione. Cosl l'Isotta Fraschini,

che da un massimo di 510 operai occupati e 250

«

chassis,. pro–

dotti era scesa a 390 operai e 200 chassis, ma nel 1911 era salita

a 550 operai superando di molto la produzione del 1907. Ancora

più significativo il caso della E. Bianchi, passata rispettivamente

da 400 operai occupati ed una produzione annua di 326 automobili

nel 1907 a 200 operai e 190 automobili prodotte nel 1908, per

risalire ad oltre 500 operai e 430 automobili nel 1911

n.

Comunque per definire esattamente l'effettiva consistenza rag–

giunta dalle industrie meccaniche e metallurgiche lombarde in que–

st'epoca esaminiamo i dati complessivi forniti dal

«

Censimento

Industriale» del 1911

73 •

Il censimento industriale del 1911.

Complessivamente

vennero

censiti in Lombardia più di 7.000 opifici esercenti l'industria

me–

tallurgica o meccanica (comprendendo in questa cifra tutti i luo–

ghi di lavoro con almeno due persone, compreso il padrone e in–

dipendentemente dalla presenza o meno di motori meccanici.

Que–

sto diverso criterio spiega anche perché non sia possibile un con–

fronto puntuale con la «Statistica» del 1903 ).

Il personale in esse occupato assommava a poco più di 100.000

unità, di cui quasi novantamila erano operai. La forza motrice

totale era di circa 19.000 cavalli dinamici.

In base a queste cifre la Lombardia veniva al primo posto per

numero di imprese davanti al Piemonte ed alla Toscana. Ugual–

mente era al primo posto come ·personale occupato, con più del

25

%

del totale italiano dei settori interessati. Seguivano Piemonte

e Liguria, che però si aggiravano ciascuno intorno alla metà del

personale occupato dalla sola Lombardia. Quanto all'energia mo–

trice la regione con circa

il

12

%

del totale nazionale veniva solo

al quinto posto preceduta dalla Campania (28%), Liguria (17%),

Toscana ed Umbria

74

Calcolando solo le imprese con almeno 10

persone occupate, risulta che complessivamente erano 1.060, di

cui

971 fornite di motori meccapici, 185 con capitale azionario 1.046

- cioè quasi la totalità ...:.... con lavoro continuo

durante'

l'anno.

Gli operai complessivamente occupati in queste sole industrie cra-

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