

di combattere o modificare in senso favorevole
agli
interessi indu–
striali le varie proposte di legislazione sociale
67
•
Ciò premesso passiamo ora ad esaminare
le statistichedclla
pro–
duzione relativa alle annate 1909, 1910, 1911.
Produzione siderurgica nazionale
68
anno
ghisa
tonn.
ferro tonn.
acciaio tonn.
1909
207.800
281.098
608.795
1910
353.239
311.210
670.983
1911
302.981
303.263
697.958
Produzione
siderurgica
lombarda
ID
anno
ghisa tonn.
ferro tonn.
acciaio
tonn.
1909
3.800
122.180
25.570
1910
4.296
137.587
31.202
1911
7.315
135.072
49559
Il confronto di questi dati mostra che se effettivamente, pur
con qualche squilibrio, continuò in questi
anni
a progredire la
produzione siderurgica nazionale, a maggior ragione la stessa cosa
si deve affermare per quanto concerne l'industria lombarda. Anzi,
proprio nel periodo in esame, essa subl un'evoluzione che doveva
portarla all'altezza della nostra più avanzata siderurgia. Se infatti
la produzione del ferro crebbe di poco, pur venendo comunque
confermata e rafforzata la posizione di predominio nell'ambito
nazionale, e la produzione di ghisa, sebbene raddoppiata in tre
anni, ancora non aveva raggiunto una grande consistenza, l'ele–
mento nuovo
fu
invece costituito dai grandiosi progressi final–
mente conseguiti anche nel decisivo settore dell'acciaio. Si passò
infatti dalle 7.000 tonn. del 1907 alle 49.500 del 1911, con una
produzione divenuta pari a circa 1/15 del totale nazionale, mentre
nel 1907 raggiungeva appena 1/50.
Lo sviluppo della produzione
fu
naturalmente solo una conse–
guenza della ristrutturazione tecnica e finanziaria sempre in atto.
Abbiamo già visto le innovazioni introdotte in questo senso nel
1908, le quali naturalmente cominciarono a far sentire appieno
la
loro influenza solo dall'anno successivo. Nel 1909 la ditta Grego–
rini, che disponeva di circa 800 operai, procedette all'instaurazione
del forno elettrico Kiellin pc:r acciai speciali. Nello stabilimento di
Sesto della
«
Società Acciaierie
e
Ferriere Lombarde ,.
venne
ul–
timato anche il secondo forno Martin Siemens
da
60 tonnellate.
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Biblioteca Gino Bianco