

centi attività collaterali a qudle ddl'in dustria automobilistica.
Ma
già nello stesso 1907 il carattere speculativo degli investimenti
ai
rivelò appieno, il valore dei titoli crollò e si determinò un
gra–
vissimo tracollo che interessò tutte le imprese determinando
la
scomparsa degli organismi più deboli e meno
preparati.
Ecco
in
proposito i dati riguardanti le quotazioni dei titoli di
tre
ddle
maggiori società lombarde
62 •
società
valore
di
emissione
valore massimo
valore al
settem-
lire
lire
brc
1907
lire
Isotta Fr.
200
540
20
R.
Ziist
25
250
50
Tiirckheimer
100
135
24
Nel 1908 comunque le fabbriche lombarde esercenti l'industria
automobilistica e le altre annesse (come carrozzerie, ecc.) con capi–
tale non .inferiore al milione erano solamente otto ed il loro capitale
complessivo era di circa 16 milioni
63 •
Fra queste società due si
se–
gnalavano: la
«
Isotta Fraschini,. che già nel 1905 disponeva
di
431 operai ed aveva prodotto 172
«
chassis •• mentre tre
anni
dopo con 450 operai ne produsse 245; e la
«
E. Bianchi,. che
nel 1905, disponendo di 200 operai, aveva prodotto 125 automo–
bili, mentre nel 1908 con un numero immutato di operai ne pro–
dusse 190 ". Da ultimo
è
opportuno ricordare come nel 1906 si
fosse costituita in Milano la
«
Fabbrica Auto Alfa ,. con un capi–
tale di 1,2 milioni, destinata ad un grande sviluppo.
Per concludere l'esame dell'evoluzione ddl'industria meccanica
lombarda in questo periodo, almeno per quanto concerne l'orga–
nizzazione finanziaria, procediamo ad un confronto fra la situa–
zione che caratterizzava il 1901 e quella del 1908, ricordando che
questi ultimi dati riguardano solo le società con almeno un milione
di capitale.
Nel 1901 le società meccaniche erano 18 con un capitale di
37 milioni; sette anni dopo le sole società con capitale superiore
al milione erano 29 con un ammontare complessivo di
lire
85.617.912. Il capitale investito nelle società meccaniche lombarde
era quindi ben più che raddoppiato, anche senza contare le
ob–
bligazioni emesse, le società minori, ecc. Inoltre nel 1908 si con–
tavano ben 10 società con un capitale non inferiore
ai
tre
mi–
lioni. Gli investimenti di
cui
ora godeva
la
meccanica lombarda
erano btanto pari al 40% del totale nazionale ma, pur essendo
questa percentuale leggerm~nte
diminuita
rispetto a qualche anno
prima, tuttavia restava ancora tale
da
assicurare
ampiamente
alla
regione un netto predominio in
campo
nazionale.
358
Biblioteca Gino Bianco