essendo patentati, potevano provare di aver eseguito lavori per conto
dello Stato o di pubbliche amministrazioni
240
•
Ne rimanevano per–
tanto esclusi tutti quei costruttori improvvisati dei quali si lamen–
tava tanto l'invadenza in quegli anni di speculazione edilizia. Del
Collegio facevano parte un centinaio di costruttori; esso ebbe un
ruolo importante come strumento di organizzazione della lotta
padronale a partire dallo sciopero del 1887.
Occasionalmente, i costruttori diedero vita ad altre forme di or–
ganizzazione, come nel 1889 quando si costituirono in circolo eletto–
rale,
il
Circolo dei Costruttori ed affini.
Lo
scopo sarebbe stato
quello di raccogliere i voti dei capimastri con la promessa di adope–
rarsi per ottenere dal Comune il ribasso dei prezzi delle aree comu–
nali; in realtà
il
circolo era
«
legato mani e piedi alla Cassa Sovven–
zioni »
241
e rappresentò una manovra di quest'ultima per ottenere an–
che dalla futura amministrazione comunale quei vantaggi che aveva
già conseguito con la Giunta Negri.
Portavoce della parte padronale fu in quegli anni
il
periodico
«
Il Costruttore», che apparve a Milano nel novembre 1893, prima
come quindicinale e poi, dall'agosto 1894, come settimanale.
«
Il
Costruttore » fu un giornale impegnato in difesa degli interessi della
categoria dei capimastri e degli imprenditori edili, particolarmente
colpiti in quegli anni dalle conseguenze della crisi edilizia. Già con
il
primo numero, infatti , volle chiarire quella che sarebbe stata
la sua funzione; individuava l'origine della crisi nelle speculazioni
bancarie e nell'atteggiamento del Comune, che in quegli anni
aveva rallentato i lavori di attuazione del piano regolatore;
il
pe–
riodico intendeva sferrare la sua battaglia contro
«
l'indolenza e
l'apatia di coloro che stanno a capo delle pubbliche amministra–
zioni e che hanno fra le mani le redini e i destini del movimento
edilizio, che invece di seguire lo slancio privato, ne tagliano le ali,
lasciando le zone ove sorgono le nuove costruzioni in istato deplo–
revolissimo, il che influì non poco sulla crisi edilizia»
242 •
Di qui una
serie di articoli di critica anche violenta contro la pubblica ammini–
strazione, che dovette raccogliere l'ampia adesione della categoria
dei costruttori:
il
periodico infatti ebbe un successo notevole e di–
venne settimanale nel giro di pochi mesi. Un argomento ampiamente
dibattuto in quegli anni sulle colonne del giornale per la sua
particolare gravità fu quello delle aste e degli appalti.
«
Il Costrut–
tore » pubblicava inoltre diverse rubriche di carattere tecnico e com–
merciale, e notiziari interessanti la categoria (bollettini lavori pub–
blici, appalti, ecc.).
Il giornale - ed in ciò sta il suo maggiore interesse - rispecchia
le posizioni tipiche del padtonato di allora, come si nota dalla
problematica espressa, anche in polemica con
«
Il Muratore
»,
sulla
questione sociale. Constatato che fra imprenditori e costruttori esi-
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Biblioteca Gino Bianco




