

posizioni socialiste. Già dal primo numero del - Muratore " si co–
minciò a parlare di socialismo ed in seguito apparvero sul giornale
diversi articoli che individuavano nella proprietà privata dei mezzi
di produzione l'origine dello sfruttamento ed indicavano quindi
nella sua abolizione la condizione indispensabile per l'emancipazione
della classe operaia. Gli elementi di socialismo erano portati soprat–
tutto da Silvio Cattaneo e da pochi altri. La maggior parte dei soci
era ostile alla politica, anche a quella del Partito Operaio , per cui
per ben due volte era fallito il tentativo di far aderire la Società
al Fascio nonostante ne fosse stata la promotrice, per i legami che
questo aveva con il POI
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•
La fondazione del Partito dei Lavora–
tori costitul una spinta notevole in direzione socialista; la So–
cietà fu fra le prime ad aderire (Silvio Cattaneo fu fra i fonda–
tori, come membro del Comitato Centrale provvisorio che
preparò il Congresso di Genova) e da quel momento la propaganda
socialista si fece sempre più intensa anche sulle pagine del giornale
che, dal settembre 1894 al maggio 1895, uscl come supplemento
quindicinale al giornale socialista
«
La Battaglia».
La
Società Muratori diede un importante contributo alla costi–
tuzione della Camera del Lavoro di Milano. Da quando si
cominciò a parlare di Borse del Lavoro, i muratori furono
fra i più attivi propagandisti della nuova istituzione , concepita
soprattutto come ufficio di collocamento che permettesse l'aboli–
zione del
«
Ponte» m. La Società aderì subito alla Camera del
La–
voro, nel settembre 1891, e dopo pochi mesi cominciò a funzionare
in quella sede una commissione di collocamento dei muratori, per
quanto la maggioranza degli operai e dei capimastri continuassero
a servirsi del
«
Ponte
»
ancora per diversi anni.
Per quanto le critiche della Società Muratori fossero rivolse so–
prattutto contro
il
Consolato Operaio che, per i suoi legami con la
democrazia radicale, giocava un ruolo importante nel movimento
operaio milanese, esse erano anche dirette , se pur con contenuto di–
verso, contro le società operaie che si dedicavano unicamente al mu–
tuo soccorso, accusate
di
vivere
«
un'esistenza etica»; si ironizzava
sulle loro feste, dove non mancavano mai i parolai che inneggiavano
al re e alla patria
«
lasciando sempre
il
tempo che trovano, quando
non lo rendono peggio
» ,,._ «
Il Muratore
»
esortava invece le So–
cietà operaie ad organizzarsi per arti e mestieri, escludendo chi non
viveva del proprio lavoro ed i cosiddetti soci onorari, che avevano
solo l'onore di vivere alle spalle degli operai. Non che non si fosse
però consa:x:voli dei limiti in cui si muovevano anche queste organiz–
zazioni; secondo
«
Il Muratore
»,
anch'esse lasciavano molto a desi–
derare
«
essendo anche queste composte dei quattro quinti che si
fe–
cero soci per
il
munio soccorso e non per migliorare le loro misere
condizioni sociali
».
Molti operai, affermava
il
giornale, non volevano
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