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ad apparire gli

«

atti ufficiali» della Federazione

215

,

essa esisteva

soltanto sulla carta, finché la Società

di

Milano riprese la pub–

blicazione del

«

Muratore

»

e decise

di

ridar vita alla Federazione.

Il nuovo Comitato Centrale, considerate le difficoltà che si incon–

travano ad organizzare i muratori sulla base della resistenza, decise

di rinunciarvi temporaneamente, e

di

costituire una Federazione

con lo scopo di diffondere anzitutto fra i muratori l'istruzione e

la coscienza dei loro diritti

216 •

Le

Associazioni aderenti avrebbero

dovuto sostenere e diffondere

il

giornale fra i muratori a scopo

di ·

propaganda e di istruzione; ad ogni socio era richiesto soltanto

un contributo di 5 centesimi per il giornale.

In

questa situazione,

gli anni precedenti al 1897 furono soprattutto anni

di

propaganda

della Federazione. Nonostante ciò, all'inizio del 1890 erano sol–

tanto quattro oltre a quella milanese le Società federate (Torino,

In

tra, Cremona e Codogno), mentre le altre continuavano a vivere

nell'isolamento

«

in una povertà di ambiente - scriveva

«

Il Mu–

ratore » - privo di contatti e di appoggi, limitate ad uno sterile

mutuo soccorso, senza alcun peso sul mercato della mano d'opera ,

senza alcuna influenza sulla vita economica della propria classe

[ ... ] »

217 •

Non per questo la Società di Milano desistette dalle

proprie iniziative, tanto che lanciò l'idea

di

una federazione mu–

raria internazionale

218

;

i contatti con i muratori italiani residenti

in Svizzera avevano messo in luce la necessità di una tale fede–

razione ed il Comitato Centrale della Federazione Muraria italiana

cominciò ad elaborare uno schema

di

programma e di statuto. Si

rimaneva comunque sul piano dei progetti; un notevole passo avanti

fu invece compiuto in occasione del Congresso di Genova del

Partito dei Lavoratori Italiani. Silvio Cattaneo, delegato al Con–

gresso, fu incaricato di interpellare i rappresentanti delle altre So–

cietà muratori sulle condizioni dell'organizzazione nei loro centri

e la Società di Milano invitò tutte le associazioni ad inviare a

Ge–

nova i loro rappresentanti.

In

quella occasione furono ripresi i -

contatti e l'anno successivo, al Congresso socialista

di

Reggio Emi–

lia, fu possibile riunire in un convegno separato i rappresentanti

di alcune Società di muratori

219

Dalla discussione emerse in modo

esplicito come la Federazione non potesse funzionare per la pre–

senza, nelle varie Associazioni murarie,

di

elementi estranei alla

classe operaia; si decise pertanto di allontanare questi elementi e,

qualora ciò non fosse stato possibile, di costituire altre associa–

zioni di soli lavoratori, come era avvenuto a Milano nel 1886.

La

Società Muratori di Milano

fu

incaricata

di

adoperarsi in questo

senso per mezzo del

«

Muratore

»,

mediante circolari alle Società

murarie e prendendo contatti con i giornali operai ed i circoli so–

cialisti. I risultati di questo lavoro non furono rilevanti, data l'op–

posizione degli elementi borghesi presenti nelle varie organizza-

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Biblioteca Gino Bianco