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stiva (solo in un secondo tempo divenne anche serale). L'insegna–

mento era suddiviso in cinque corsi: uno preparatorio, tre elemen–

tari ed uno complementare, quest'ultimo riservato ai garzoni mu–

ratori.

Le

materie fondamentali d'insegnamento erano lingua, arit–

metica, disegno e costruzioni. La scuola era frequentata da

400-500

alunni in media all'anno. La sede di Milano apriva in primavera

e chiudeva in autunno; la quasi totalità degli allievi, infatti, pro–

veniva dal Varesotto e nella maggioranza (circa il 60o/o) rientra–

vano ai propri paesi per l'inverno. Solo un 12% dei ragazzi che ,

frequentavano la scuola viveva a Milano con la famiglia; gli àltri

vivevano in camere d'affitto

(55%)

o in locande private (30%)

e una piccola minoranza sopra l'osteria

199•

La Società muratori

cercò di aprire una locanda per i giovani muratori, in modo da

sottrarli a quelle dei preti, ma non riusci a realizzare l'iniziativa.

La scuola professionale della Società Muratori era considerata in–

fatti un focolaio di sovversivismo e fu combattuta in modo parti–

colare dai preti, che giunsero ad istituire dei corsi di disegno negli

oratori per attirare i garzoni muratori

200

e a quelli che frequenta–

vano gli oratori consigliavano

cli

non frequentare la scuola pro–

fessionale muraria; non riuscendo però nel loro intento, tenta–

rono

cli

raggiungere ugualmente i loro scopi istituendo delle lo–

cande per i giovani muratori.

«

Il Muratore» ironizzava sulla tat–

tica

«

propriamente pretesca » per trovare gli ospiti. I curati in–

fatti, essendo venuti a sapere attraverso la confessione che i ragazzi

andavano a scuola, li indirizzavano a queste locande, dove alla

sera e alla domenica non si poteva uscire, ma si pregava e si di–

ceva

il

rosario

201

Echi favorevoli alla scuola vennero invece dalle istituzioni pa–

dronali, che apprezzavano

il

vantaggio di poter disporre della ma–

nodopera qualificata che usciva dalla scuola e che fra l'altro, dif–

fondendosi nella provincia, contribuiva anche a migliorare la qua–

lità dell'immigrazione operaia"" ·

L'influenza della scuola sulla categoria fu assai notevole, non

solo per il contributo alla qualificazione professionale, ma proprio

per la funzione di educazione sociale, sindacale e politica che eser–

citò

sui giovani muratori; mentre un tempo

i

garzoni erano ele–

menti particolarmente rozzi ed ignoranti, completamente succubi

degli stessi muratori dai quali dipendevano, a seguito dell'opera edu–

cativa dell'organizzazione operaia acquistarono sempre più coscienza

ed autonomia, tanto che durante le manifestazioni del 1

°

Maggio

erano soprattutto i garzoni a scioperare e a fischiare i muratori che

non sospendevano

il

lavor~,'

03

290

Biblioteca Gino Bianco