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l'apertura di nuove porte e

il

parziale abbattimento dei bastioni, per

far

posto ad un nuovo viale di circonvallazione.

Le

vie anulari che

a varia distanza dal centro seguivano l'andamento della cerchia dei

Navigli e delle mura spagnole, sarebbero state allargate

ed

altre

avrebbero dovuto essere aperte. Era previsto anche lo spostamento

dei cimiteri (i corpi santi ) e la rettifica della circoscrizione del Co–

mune, ad evitare che tratti di nuove strade e zone fabbricate rima–

nessero al di fuori della cinta daziaria; l'allargamento della cinta

daziaria avrebbe incluso un'area di 119 ettari con una popolazione

di oltre

50

mila persone (in questo modo ci si proponeva di far

fronte a parte delle spese per l'attuazione del piano). Erano previsti

notevoli sventramenti e tagli di strade nel centro della città ed anche

per questo il piano suscitò vivaci polemiche e subl diverse varianti

prima della sua approvazione; in particolare fu deciso di ridurre a

parco tutta la vecchia Piazza d'Armi , fatto questo che può essere

collegabile con la difficile situazione in cui venne a trovarsi la Fon–

diaria a seguito dell'est endersi della crisi edilizia

33 •

L'importanza del piano regolatore per l'economia cittadina ed i

riflessi che se ne prevedevano sul piano politico e sociale sono

messi in evidenza dalle pressioni del sindaco Negri sul Depretis, per

ottenere una sollecita approvazione della legge. Si era infatti nel

periodo delle elezioni del 1886, nelle quali i moderati temevano

un'affermazione a Milano del Partito Operaio e si sperava che

l'ini–

zio dei lavori avrebbe potuto costituire in questo senso una ·val–

vola di sicurezza " .

Dopo l'approva zione del piano venne aperta la via Dante verso

il Castello, su terreni espropriati ; i residui vennero venduti alla

società bancaria che si impegnò a costruire grossi fabbricati per

abitazioni ed uffici ed assunse l'edificazione del Foro Bonaparte,

dopo averne acquistato le aree. La Fondiaria costrul anche il quar–

tiere Magenta sui terreni che aveva acquistato; si costrul quindi

la nuova Piazza d'Armi con le caserme del Sempione. Su iniziativa

privata sorsero nuovi quartieri fuori Porta Garibaldi, Porta Nuova e

Porta Comasina, zone che allora erano considerate periferiche

35

Per un quadro dello sviluppo edilizio negli anni di maggiore

espansione fino al sopraggiungere della crisi, si riporta alla pagina

successiva

il

relativo prospetto

36

,

Come si vede, il periodo di maggior slancio costruttivo , dovuto in

gran parte agli eccessi della speculazione, fu quello fra

il

1889 e il

1890, dopo di che si ebbe un calo improvviso dell'attività con l'esten–

dersi anche a Milano della crisi edilizia che aveva già colpito Roma

e Napoli. .La crisi rallentò anche i lavori di attuazione del piano

regolatore; infatti il Comune, in linea di massima, adottò

il

crite–

rio di subordinare ogni impegno di sistemazione stradale allo

sviluppo effettivo delle costruzioni

37

I prezzi dei terreni fabbri-

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Biblioteca Gino Bianco