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La grande maggioranza delle abitazioni era costituita

da

apparta–

menti da una a tre stanze, che nel circondario interno si aggiravano

sul 69%, mentre in quello esterno raggiungevano

il

90%; in queste

abitazioni si accalcava il 60% della popolazione cittadina nel circon–

dario interno e 1'86% in quello esterno.

La

situazione dell'abitabi –

lità era soprattutto grave fuori delle mura, dove migliaia erano le

persone che vivevano in famiglie di sette, otto e anche nove persone

in una o due stanze soltanto

25 •

Lo

sviluppo dell'edilizia privata era

stato infatti assai scarso, soprattutto nel centro, come numero di

case (se ne costruirono soltanto 64 ); si erano avute molte demoli–

zioni, specie di piccoli edifici che furono sostituiti da fabbricati più

grandi, mentre altri scomparvero del tutto a seguito di aperture e

allargamenti di vie o piazze. Fuori delle mura l'aumento delle case

fu maggiore: nel solo decennio 1871-81 ne furono costruite 564

26

Uno sviluppo veramente notevole dell'attività edilizia a Milano

si ebbe però soltanto nel decennio successivo, quando la notevole

disponibilità di capitali e le conseguenti agevolazioni nel credito in–

coraggiarono in modo particolare la speculazione edilizia. A Milano

ebbe uno slancio notevole, in quegli anni, la Banca Generale; era

stata fondata nel 1871 da un gruppo di banchieri milanesi, fra i quali

Giulio Belinzaghi, sindaco di Milano dal 1868 al 1884; tale gruppo

aveva avuto anche la parte principale nella costituzione della Banca

di Costruzioni - avvenuta lo stesso anno - che si occupò quasi

esclusivamente di opere pubbliche o di interesse pubblico finanziate

dalla Banca Generale

ri.

Con la ripresa economica che segui l'aboli –

zione del corso forzoso partecipò alla speculazione edilizia di Roma

e di Napoli e costitul a Milano, insieme al gruppo torinese, la So–

cietà Fondiaria per la ricostruzione del centro cittadino

21 •

Risalgono appunto agli ambienti della Fondiaria e dell'ammini–

strazione Belinzaghi i primi grogetti di piano regolatore per il rinno–

vamento edilizio di Milano : si previde la costruzione di spaziosi

quartieri da congiungersi al centro con una grande arteria stradale

fino al Duomo; poiché le case avrebbero dovuto sorgere sulla Piazza

d'Armi (che allora occupava lo spazio dell'attuale Parco dietro al

Castello), la Fondiaria acquistò tutti i terreni circostanti, fra cui

quelli che sarebbero occorsi al Municipio j<!r cederli al Demanio per

la costruzione della nuova Piazza d'Armi . Il progetto venne appro–

vato e dopo lunghe trattative fra Governo e Municipio si arrivò alle

Convenzioni, in base alle quali la Fondiaria si assicurava il possesso

delle aree fabbricabili più vantaggiose

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La Giunta affidò quindi

il

compito di ·elaborare il piano ·regolatore all'arch. Cesare Beruto, che

presentò il primo risultato dei suoi studi alla fine del 1884

32 •

Il

piano affrontava il collegamento della parte interna della città con

quella esterna mediante il prolungamento delle vie radiali partenti

dal centro che uscivano all'esterno attraverso i bastioni; era prevista

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