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operaia e borghese, e quelli relativi all'offerta

di

locali

operai e

di

locali borghesi

16 :

immigr.

offerta

imrnigraz.

offerta

anni

netta

locali

netta

locali

operaia

operai

borghese

borghesi

1890

5.049

4.821

2.126

4.907

1891

4.017

3.102

1.894

6.534

1892

3.786

2.150

1.147

5.606

1893

3.230

1.511

2.245

2.676

1894

3.156

1.698

3.247

3573

1895

3.954

1.109

2.397

4.797

1896

5569

1.367

2.390

4.374

1897

5.398

1.767

3.091

5.135

1898

4.653

1.321

3.341

5.850

1899

5.344

1.895

4.784

6.148

1900

6.649

1.519

4.836

5.766

Si può notare come alle cifre assai più elevate dell'immigrazione

operaia corrisponda un'offerta di locali in proporzione inversa.

In

particolare dal 1895, quando riprese

il

movimento immigratorio,

mentre l'offerta di locali operai si mantenne sui 1.500 all'anno, la

media dell'offerta di locali operai

fu

di 29 per ogni 100 locali bor–

ghesi

17

.

Fino alla fine del secolo, la politica edilizia

fu

dominata dal–

l'interesse privato.

In

assoluta mancanza di un intervento dello Sta–

to, l'amministrazione civica si limitò a favorire l'iniziativa privata

che, lasciata libera a se stessa, si orientò verso la costruzione di case

di più sicuro realizzo, destinate pertanto alla classe borghese

18 •

Nel primo ventennio dopo l'unità, lo sviluppo edilizio della città

era stato notevolmente ostacolato dalla scarsezza dei capitali dispo–

nibili per l'investimento. Si trattava di un problema di carattere

generale, che si trascinava da tempo e che derivava soprattutto dalla

debolezza del sistema bancario italiano che a quell'epoca aveva an–

cora, in gran parte, caratteristiche di risparmio, previdenza ed assi–

stenza. Il denaro dei privati continuava ad affluire di preferenza

verso i prestiti ad usura o l'acquisto di terra, piuttosto che verso

le attività industriali. Mancavano inoltre istituti specializzati

per

il

credito fondiario. A Milano l'esercizio del credito fondiario

fu

con–

cesso in esclusiva alla Cassa di Risparmio, la cui azione

fu

comunque

estremamente ridotta nel primo decennio dopo l'unità

19•

In

questa situazione, l'in(ziativa del rinnovamento urbanistico

ed edilizio della città

fu

presa dall'amministrazione comunale, cosl

come avvenne in altre grandi città italiane, facendo ricorso al

capi-

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