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tale straniero. Il Comune di Milano, subito dopo l'unificazione, diede

infatti corso alla realizzazione di un complesso abbastanza notevole

di opere di interesse pubblico, provvide all'attuazione di piani rego–

latori parziali, con apertura e sistemazione di strade e favorl

il

sorgere di nuovi quartieri residenziali: le aree comprese nei limiti

dei piani regolatori venivano infatti espropriate e cedute a prezzi

di favore a privati che si impegnassero nell'edificazione di case. I

prezzi variavano dalle 1O lire al mq. per le zone ad orto nei quar–

tieri della nuova Stazione Centrale e del Pontaccio, alle 67 lire circa

delle aree fabbricate; si trattava però di zone che allora erano con–

siderate periferiche, mentre al centro i prezzi erano dieci volte su–

periori

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I privati erano cosl stimolati ad affiancare l'opera di co–

struzione intrapresa dal Comune, sia costruendo in proprio ricor–

rendo ad imprese di costruzione, che a quell'epoca lavoravano quasi

sempre su commissione, sia vendendo il terreno a qualche capitalista

che intendesse costruire

21 •

Le principali opere edilizie ed urbanistiche eseguite a Milano dal

1860 al 1882 per iniziativa dell'amministrazione comunale compre–

sero i lavori di sistemazione della piazza del Duomo

22

,

la costruzione

della nuova Stazione Centrale e l'apertura della via Principe Umberto

per il collegamento con il centro; attorno a questa arteria sotse, per

iniziativg privata, il quartiere omonimo che sistemò tutta la zona

fra la via Manin e il corso di Porta Nuova. Nell'ambito dei piani

regolatori parziali che vennero attuati in quegli anni, fu sistemato

inoltre il quartiere oltre la via Pontaccio, con l'apertura delle vie

Solferino, Castelfidardo e Marsala per gli accessi alla Stazione Cen–

trale e alla Porta Comasina; si costrul

il

nuovo quartiere di Porta

Genova, con l'apertura del Corso e delle vie adiacenti, lungo le quali

si svilupparono le costruzioni di case; si trattava di zone in gran

parte ad orti, per cui non furono necessarie molte demolizioni. Su

di un totale di circa 61 milioni di spesa complessiva per opere pub–

bliche, ben oltre 26 milioni furono devoluti alla sistemazione della

Piazza del Duomo, della Galleria ed edifici circostanti

23

,

opere so–

prattutto di rappresentanza, mentre mancò del tutto una politica edi–

lizia che affrontasse in qualche modo il problema delle abitazioni per

la cJasse operaia. Alla fine del 1881, la situazione delle case a

Milano, in rapporto agli abitanti, era la seguente

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:

case

abitazioni

stanze

popolazione

circondario interno

4.711

56.913

197.172

214.004

circondarioesterno

1.983

26.017

50.561

107.839

totale

6.694

82.930

247.733

321.839

249

Biblioteca Gino Bianco