

furono respinte, dicendosi la maggioranza degli operai
«
contenti del
sistema già seguito
» (
che era quello delle collette).
In
Monza l'aperta reazione fu confermata dalla magistratura in
una sentenza che, mentre consacrava solo formalmente il diritto di
sciopero in quanto era prevista sempre la
«
persecuzione accanita
dei provocatori, eccitatori ed istigatori
»,
proclamava a tutte lettere
la corrispondente libertà dei
«
congedi
»,
il che era evidentemente
una continua, concreta minaccia ricattatoria per qualunque iniziativa
operaia
224
•
Nel giugno dello stesso anno poi veniva definitivamente
stroncata anche in Monza l'attività del
POI:
il 23 giugno si era
provveduto ad una nuova perquisizione della sede sociale della
Lega dei Figli del Lavoro, seguita dalla sua chiusura: e non pos–
siamo dimenticare che proprio Monza costituiva uno dei centri più
attivi della vita del partito (e la dimostrazione si era avuta con
la
potente organizzazione delle lotte operaie di quegli anni)
225
•
Nel corso dell'anno si ebbero ancora due tentativi isolati di re–
sistenza antipadronale contro la diminuzione dei salari (uno in
agosto nello stabilimen to Luigi Villa di Giuseppe
&
C.™, l'altro in
ottobre nello stabilimento Martini
&
Zanini
227
;
mentre invece per
molti anni a venire la massa del proletariato monzese del cappello
avrebbe dovuto cedere al clima di continua repressione e intimida–
zione padronale favorito dal continuo ricorso a nuova manodopera
contadina non organizzata
228 •
Due successivi esempi di solidarietà ed unione fra i cappellai
furono la costituzione nel novembre 1886 di una Società di Sussidio
ai disoccupati, alla quale si iscrissero subito più di 200 operai ma
che non ebbe alcun seguito
229 ,
e la sottoscrizione promossa durante
Io stesso mese dalla Universale Cappellai a favore dei compagni
francesi di Moulins in sciopero
230 •
L'attività di soccorso ai compagni
nazionali e stranieri in lotta fu proseguita nel corso dell'anno se–
guente dalla Società dei Cappellai Foresti con la raccolta di sus–
sidi per i compagni della fabbrica Borsalino di Alessandria
231 :
la
Universale confermava cosl il suo carattere di resistenza, ben di–
verso
e
notevolmente più avanzato di quello della Mutua Cappellai
232 •
Ma
questi tentativi di mantenere in vita quella compatta solidarietà
di
classe manifestata pochi mesi prima non ebbero esito positivo:
il fronte padronale manifestò una sempre più concreta capacità di
resistenza antioperaia e poté cosl realizzare - soprattutto attra–
verso le sensibili riduzioni dei salari favorite dalla continua assun–
zione di manodopera minorile, femminile e contadina, g?ssibile con
la progressiva ulteriore meccanizzazione degli impianti
- quelle
condizioni di netta inferiorità economica che erano appunto, come
sappiamo, le basi più negative per la vitalità del movimento operaio.
Un tentativo di ricostituire in Monza un'organizzazione che avesse
per
scopo soprattutto la propaganda degli ideali di autentica soli-
209
Biblioteca Gino Bianco