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sempre serpeggiante in città per i motivi che abbiamo avuto modo

di spiegare, aveva assunto dimensioni

«

paurose

»

175 •

La

crisi di

cui era preda - ancora una volta - l'industria serica, si ripercuo–

teva pesantemente sulle masse operaie del capoluogo lariano, legate

in larghissima misura a quell'industria, e che dovevano assistere im–

potenti al fenomeno particolarmente acuto - e non casualmente -

nei momenti di crisi dell'industria serica, della sua continua emigra–

zione in paesi lontani dal centro manifatturiero.

Il fenomeno della dislocazione nel circondario della industria della

tessitura serica comasca - che si era manifestato in misura rilevante

a partire dal 1880-1881 (gli anni a cui risalgono i primi scioperi

urbani organizzati e l'introduzione della tessitura meccanica) - aveva

raggiunto, nel 1890, dimensioni ancora più notevoli per la facilità con

cui

gli

imprenditori reclutavano nelle campagne contadini disposti ad

improvvisarsi operai ed a lavorare per compensi nettamente inferiori

alle tariffe stabilite, mentre gli operai urbani che

«

non avevano

scelte

»,

erano stimolati a resistere

«

a ingiusti cedimenti

»

col ri–

corso ad armi pacifiche e non.

La facilità con cui gli imprenditori comaschi reperivano mano

d'opera rurale tradizionalmente

«

abbondante, poco esigente ed aliena

dagli scioperi

»,

spiegava il comportamento di quelle ditte - che

erano la maggioranza - le quali, licenziati anche senza giustifica–

zione gli operai urbani con la semplice trascrizione sul libretto delle

temute parole

«

ultima pezza

»,

stipulavano poi regolari contratti con

capifabbrica che provvedevano a reclutare operai disoccupati urbani

ormai privi di ogni risorsa, o maestranze rurali che si accontentavano

di retribuzioni estremamente basse, per compensi inferiori alle tariffe

in vigore.

Sembrava veramente che gli industriali della tessitnra serica

comasca, mediante la sistematica riduzione dei salari

17

6,

perseguissero

fondamentalmente, come ha scritto il Morandi,

«

l'ideale d'una la–

vorazione gratuita

»:

le maestranze infatti, nel caso assolutamente

improbabile che si vedessero assegnate per un intero anno, senza

interruzione di lavoro, gli articoli meglio retribuiti , avrebbero per–

cepito lire 1.142 annue, appena suflicienti pur con molte rinun–

ce al mantenimento di una famiglia composta da tre persone.

Considerando, come faceva rilevare Aristide Bari, l'autor e del

Pro–

spetto

sopra sintetizzato, che una famiglia di tre persone non rap–

presçntava affatto la famiglia-tipo operaia, generalmente più nume–

rosa; considerando che il guadagno annuo supposto nel prospetto

era puramente ideale, non tenendo in considerazione il mancato gua–

dagno derivante dal fenomeno generalmente diffuso della disoccupa–

zione e basandosi, quella cifra, sul presupposto, anch'esso puramente

ideale, che un tessitore si dedicasse per un intero anno alla lavora–

zione delle stoffe meglio retribuite , non era azzardato affermare

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