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cessa

al

suo ritorno fra le domestiche pareti perché le cure della famiglia e dei

figli

gravano tutte su

di lei,

non solo non

ha

la possibilità di compiere

i

suoi

doveri sociali, ma non può nemmeno opporre alle condizioni ingiuste

ed

irra–

zionali fattele da quella società, alcuna resistenza, nemmeno la tenuissima della

organizzazione

di

classe.

L'abuso del lavoro infantile e femminile continuò a caratteriz–

zare l'indu stria serica comasca. Nel 1898,

«

Il Lavoratore Coma–

sco » riferiva che

«

bambini a volte gracilissimi lavoravano 12 o

anche 14 ore al giorno in filande e filatoi della città e provincia»

194

,

in cui non si ottemper ava alle pur modestissime misure protettive

previste dalla legge del 1886

195

,

per compensi giornalieri aggirantisi

sui 40-60 centesimi, mentre gli operai tessitori urbani continuavano ad

essere

colpiti dalla disoccupazione:

La

folla dei disoccupati che si accalca intorno al padrone

1

fa

sl che

i

salari

diminuiscano con l'aumentare delle contestazioni. Nell'oscura stanzetta o nel

tugurio dove voi tessitori di campagna fate sanare ia spola per 10 o 12 ore

al

giorno, si

è

piantato

il

padrone a fare da aguzzino, dopo che l'operaio della

città

ha cominciato a chiedere quanto gli spettava

ed

ha detto ai padroni che

il

lavoro doveva essere regolato da norme costanti consentite da ambo le

parti. La tariffa concordata doveva essere la sacra carta che nessuno avrebbe

potuto violare, ma i lavoratori che sono schiavi di un sistema economico di

spoliazione, furono vinti dalla perfidia dei padroni i quali piovvero nelle

campagne, salutati come liberatori, in cerca di braccia

196 ,

Il processo di sensibilizzazione delle maestranze rurali non era

dunque, al termine del periodo esaminato, ancora compiuto, nono–

stante gli sforzi fatti dalle Leghe di resistenza. Restava irrisolto il

problema della solidarietà fra operai urbani e lavoratori delle cam–

pagne e ne derivava l'esistenza obbiettiva di uno spazio che atten–

deva di essere colmato. Di questo vuoto, infatti, seppero approfittare

i cattolici, per estendere la loro influenza e le loro organizzazioni

nei settori della manodopera meno qualificata, specialmente femmi–

nile. La medesima difficoltà, relativa ai rapporti fra manodopera qua–

lificata e manodopera non qualificata si ripropose ancora, su scala

nazionale, all'inizio del '900 , in seno alla Federazione tessili, la cui

struttura organizzativa rifletté solo

«

in modo sfasato e parziale la

reale composizione della massa operaia impiegata nell'industria tes–

sile»

197 •

Biblioteca Gino Bianco