

un amichevole componimento; quando questo fallisse, le parti erano
obbligate a firmare
il
compromesso formulato dal presidente del
giuri
e quindi a osservare scrupolosamente il giudicato, emesso dagli Ar–
bitri senza alcun diritto ad ulteriori reclami, opposizioni
od
appelli.
Infin e, nel caso che
il
fabbricante interponesse più di 4 giorni non
festivi, tra la riconsegna della pezza non finita e quella della nuova
pezza, avrebbe dovuto corrispondere all'operaio un indennizzo di
lire 2 al giorno, nel caso che nel corso della tessitura della pezza egli
interrompesse, per più di 2 giorni non festivi, la somministrazione
delle trame occorrenti.
La pubblicazione del
«
Regolamento sui rapporti tra i fabbri–
canti di tessuti in seta ed operai», suscitò reazioni violente negli
organi di stampa di parte imprenditoriale. Il
«
Corriere del Lario
»
pubblicava
il
23 giugno 1877 un supplemento dedicato all'argomento,
nel quale faceva risalire le radici dello scontento serpeggiante nella
classe operaia all'ope ra di propaganda dell'Internazionale. A dire del
«
Corriere del Lario » i caporioni dell'Internazionale avevano deciso
di sfruttare a loro vantaggio la situazione in cui versava l'industria
serica comasca, e la loro azione appariva tanto più riprovevole per
il
fatto che, secondo le fantasie del giornale, gli uomini dell'Inter–
nazionale erano al servizio dei fabbricanti di seta francesi che, preoc–
cupati per la concorrenza comasca, avevano un
«
enorme vantaggio
al veder condotta la industria serica cittadina al marasma ed alla
rovina».
Lo
sciopero del 1877, che fu
il
primo sciopero generale della
categoria, ebbe comunque un esito pressoché negativo, non tanto,
questa volta, per carenze organizzative, ma per l'irrigidimento del
ceto imprendit oriale, che potè avvantaggiarsi della
«
mancanza di af–
fiatamento e solidarietà fra gli operai di città e di campagna»
150•
Per
rendersi conto degli scarsi risultati pratici raggiunti, nonostante gli
sforzi compiuti , dai tessitori comaschi, basti osservare che lo sciopero
del 1877
fu
risolto adottando come minimi i prezzi massimi in quel
momento in vigore e che abbiamo precedentemente esposti
151•
La pro–
posta di dedurre dal prezzo di fattura qualsiasi spesa richiesta
per
l'in–
cannaggio e l'orditura della pezza
fu
respinta, e
fu
approvata soltanto
la proposta di ridurre le spese suddette nella misura fissa di lire 3
al Kg. per i tessuti neri e di lire 4 per i tessuti colorati.
La notizia della soluzione della vertenza
fu
accolta con calma dai
tessitori comaschi, riuniti in massa nell'arena di Como; ci si ram–
maricò soprattutto del mancato accoglimento della proposta di to–
tale deduzione delle spese di incannaggio e torcitura dai prezzi di
fattura , limitandocisi a sperare nella totale abolizione delle spese sud–
dette
«
in tempi migliori ».
Le
proposte più interessanti previste
nel Regolarrrento, volte a sanare la piaga dei licenziamenti ingiustifi–
cati e improvvisi e della disoccupazione, ad eliminare i frequenti ri-
124
Biblioteca Gino Bianco