Nel luglio 1861 la società di mutuo soccorso fu affiancata da .una
Società di Previdenza che, sorta con l'intento di fornire ai soci, a
prezzi miti, i generi alimentari di prima necessità, rappresentava un
primo tentativo di applicazione pratica dei princlpi cooperativistici
propugnati dal gruppo mazziniano.
Quattro anni dopo la sua nascita, nel 1864, la
«
Società dei
tessitori in seta», decise di allargare la sua sfera d'azione, trasfor–
mandosi, mediante un nuovo regolamento, nella
«
Società di Mutuo
Soccorso dei tessitori in seta ed altri artisti e operai del Comune
di Como», eleggendo G. Garibaldi in qualità di presidente onorario
e T. Perti in qualità di segretario.
Le
finalità dichiarate dallo statuto,
in cui era evidente l'ispirazione mazziniana, erano la
«
fratellanza e
il
mutuo soccorso degli operai fra loro » e la promozione dell'istru–
zione, della moralità e del benessere degli operai. Come soci effettivi
erano ammessi non più soltanto i tessitori in seta e i capo-fabbrica,
ma anche i piccoli esercenti e gli artigiani"'· Veniva meno quindi il
carattere di
«
mestiere » che la società aveva al suo inizio.
Nel 1866 l'associazione, mutato nuovamente nome e divenuta
«
Società Generale di Mutuo Soccorso ed istruzione fra gli operai
di Como », a sottolineare maggiormente l'impegno nel campo del–
l'istruzione operaia, decideva di rendere partecipi alla Società anche
le donne, presenti in misura considerevolissima nella industria co–
masca e l'anno seguente il numero delle iscritte sall a 227 unità""·
In
tutta la provincia si verificò in questi anni un grande svi–
luppo del movimento mutualistico; le società operaie si propagarono
numerose anche nelle località minori, sovente per iniziativa di ele–
menti della borghesia moderata o anche di rappresentanti del clero,
che tendevano poi a conservarne
il
controllo e la direzione, in qua–
lità
di
presidenti e soci onorari. Poco diffuse erano le associazioni
su base professionale, a causa della dispersione che ancora caratte–
rizzava in larga misura la struttura industriale; nella loro maggio–
ranza le società raggruppavano
«
operai » occupati nei diversi rami
di attività e contadini, oltre, naturalmente, a qualche esponente del
ceto elevato della società locale.
A Como tuttavia, dove i contrasti di classe si venivano manife–
stando più acutamente per la presenza di una categoria, quella dei
tessitori, numericamente forte e con una salda unità di interessi e
per le crisi che a ritmo serrato investivano l'apparato produttivo e
il
mercato della manodopera, non tardò a manifestarsi l'esigenza, tra
i lavoratori tessili, di superare
il
piano assistenziale e mutualistico di
cui appariva sempre più chiaramente l'insufficienza, per dare vita
ad organizzazioni più mature e combattive.
La categoria dei tessitori, per le ragioni più volte dette (emi–
grazione della tessitura in campagna, introduzione del telaio mecca–
nico, intermittenza del lavoro) ,si trovava a subire in questo periodo
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