si modellava sul Regolamento della Società consorella
di
Torino,
comprendeva due categorie di aderenti:
gli
operai con diritto
di
voto
e i soci onorari, scdti tra i
«
cittadini benemeriti
», «
chiamati a pro–
muovere
il
prosperamento col consiglio e col tenue contributo men–
sile,."'.
Le
premesse di questo sodalizio erano state poste nel corso di
un incontro avvenuto il 26 febbraio 1860 nel palazzo municipale,
al quale avevano partecipato sei operai tessitori e altrettanti fabbri–
canti, allo scopo
di
giungere ad un accordo circa
«
la più congrua
retribuzione del lavoro di tessitura»
134
•
In quella circostanza i rap–
presentanti della categoria dei tessitori avevano manifestato l'inten–
zione
di
promuovere la fondazione di una società di mutuo soccorso
a sollievo degli operai bisognosi
«
per assoluta mancanza di lavoro,
per malattia, o per altri infortuni loro o delle loro famiglie » ed
avevano poi posto sul tappeto molte altre questioni relative alle
tariffe e ai rapporti di lavoro tra tessitori ed imprenditori. Toccando
un tasto particolarmente dolente, avevano infine rivolto ai fabbri–
canti l'invito ad astenersi dal dare lavoro a persone non appartenenti
alla classe dei tessitori della città di Como,
«
evitando di impiegare
gente di campagna a scapito dei lavoratori di Como »
135 •
Tuttavia
delle istanze presentate dagli operai, soltanto l'iniziativa della costi–
tuzione della società
di
mutuo soccorso andò in porto, mentre le
altre proposte non dovettero sortire alcun effetto se, dopo
pochi
mesi, le maestranze scesero in sciopero reclamando più eque tariffe.
Come informava una tabella compilata nel 1862 dal Presidente
della
«
Società di Mutuo Soccorso dei tessitori in seta», l'istituzione
aveva richiamato al suo sorgere un afflusso numeroso
«
oltre ogni
credere » di soci effettivi, ma ben presto, a causa del perdurare della
crisi mgnifatturiera, accompagnata dall'aumento dei prezzi dei generi
di prima necessità, molti iscritti trovatisi a
«
mancare dei mezzi per
vivere », non erano più stati in grado di pagare i contributi mensili
ed erano usciti dalla società, che, al 31 dicembre 1861, contava
450
soci
136
•
L'9ttività della società si esplicava nel campo dell'assistenza eco–
nomica agli iscritti sotto forma di sussidi di disoccupazione, di ina–
bilità e vecchiaia, e, nel caso di morte dei soci, nel soccorso materiale
agli orfani fino al raggiungimento del quattordicesimo anno di età.
Inoltre , sempre nel 1860,
fu
promossa l'istituzione
di
una scuola
ser,iùe per
gli
operai, sovvenzionata dai soci onorari "'. Nel primo
anno di vita della società, gli iscritti erano tenuti ad un versamento
di 21 centesimi alla settimana, poi aumentati a 35 centesimi nell'an–
no 1861. Queste quote, se rapportate ai livelli retributivi in atto
nell'industria tessile, apparivano notevolmente elevate; e infatti
la
società, come si
è
visto, aveva dovuto subire un calo notevole degli
iscritti
138•
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