

compongono
cli
acidi, soda e cloro, dannosi al massimo alla salute».
Si spiegava - concludeva l'artic olo - come il 40% degli ammalati
lavoranti in tessitura fosse affetto da tubercolosi ""·
Insufficiente e povero di sostanze era anche il regime alimentare
concesso alle lavoratrici della seta dalle magrissime mercedi: molto
spesso il vitto quotidiano si riduceva ad un pezzo di pane nero e
ad una fetta di polenta o poco più.
Ecco come veniva descritta nel 1896 l'alimentazione-tipo delle
operaie di filanda:
Lo
stabilimento dà, alla mattina, una scodella di brodo, a mezzodl una
scodella
di
minestra o una mezza pagnotta
di
pane bianco: alla sera niente.
Le
filandiere devono dunque provvedere in parte
al
proprio sostentamento,
ed in quel cesto che portano sempre con sé hanno appunto
il
bisognevole per
la settimana. Ma cosa può dar loro la famiglia?
Le
meno povere potranno por•
tare con
sé
delle saracche, qualche cotichino, qualche uovo sodo, un par
di
dita d'aceto e d'olio per farsi dell'insalata. Conosco delle filandiere che si
portano da casa
il
pane di granoturco e la polenta per risparmiare
il
pane
bianco che mandano a casa
al
giovecll, o portano con sé a casa al sabato
per
i
lattanti, per gl'infermi, per
i
poveri vecchi della numerosa famiglia
101.
Abusi e vessazioni di ogni genere, sempre compiuti a danno dei
lavoratori , continuavano a caratterizzare i rapporti tra datori di lavo–
ro
ed
operaie. In mancanza di qualunque tutela circa l'assunzione
e il licenziamento, erano frequentissimi i licenziamenti improvvisi,
giustificati talvolta dai padroni con presunte mancanze delle ope–
raie; in molti stabilimenti vigeva l'usanza di non riammettere più al
suo posto di lavoro l'operaia dopo il parto.
Largamente diffusa era inoltre la prassi
cli
richiedere alle lavo–
ratrici, all'atto dell'assunzione, una cauzione talvolta pari alla paga
di un mese, che il padrone tratteneva come garanzia della continuità
del rapporto di lavoro fino allo scioglimento del rapporto stesso"'·
Le multe fioccavano frequentissime per ritardi, assenze ingiustificate,
scarso rendimento; in alcuni stabilimenti le operaie venivano multate
se sorprese a guardar fuori dalla finestra
103
•
All'ordine del giorno
erano poi le percosse e i maltratamenti che le lavoratrici, special–
mente le più giovani, erano costrette a subire.
Gli
operai.
La percentuale degli operai maschi adulti sul totale degli occu–
pati nell'indu stria serica, come si
è
visto, era notevolmente bassa e
poteva dirsi addirittura irrilevante in certe fasi di lavorazione, come
per esempio nella trattura, tradizionalmente esercitata da donne-ope–
raie e bambine. La partecipazione dell'elemento maschile appariva
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