que notevolmente ridotto. Nei due settori della trattura e torcitura
della seta infatti, verso il 1900, sul totale di 32.112 addetti, gli infe–
riori ai 15 anni erano 7.994, in ragione del 24,9%
87
•
Permaneva in–
vece, ed anzi si era accentuata, la schiacciante prevalenza delle fan–
ciulle nella trattur a e torcitura della seta, che rappresentavano il
94,2% sul totale degli addetti sotto i 15 anni
88 •
La diminuzione del–
la manodopera minorile
è
spiegabile in parte con la ottemperanza
alle norme di legge in vigore dal 1886, tuttavia si deve anche ricor–
dare che i dati forniti dagli industriali sull'effettivo numero dei fan–
ciulli impiegati negli opifici, venivano sovente alterati al fine di
sfuggire ad ammende e multe.
Ancora all'inizio del 1900 la situazione delle donne e dei fan–
ciulli dal punto di vista degli orari, dei salari e delle condizioni di
lavoro aveva suhlto lievissimi miglioramenti e nel complesso presen–
tava irrilevanti differenze rispetto agli anni '70-80. Gli orari di la–
voro negli opifici serici si aggiravano su una media di 11-12 ore gior–
naliere
89
,
ma
è
da ritenere che negli stabilimenti minori, soprattutt o
serici, vigessero ancora orari molto più pesanti.
Gli estenuanti orari di lavoro e le paghe irrisorie quindi anche
dopo il 1900 erano i motivi su cui le forze impegnate nel migliora–
mento delle condizioni delle lavoratrici tessili facevano maggiormente
battere l'accento. I cattolici, cbe dall'inizio del 1900 riuscirono a pro–
pagare le loro organizzazioni tra i tessili dell'Alto Milanese e del Co–
masco, dedicarono molta attenzione sui loro giornali ai problemi atti–
nenti alla condizione operaia nel settore tessile
90
•
Ai nostri fini quindi
le fonti di ispirazione cattolica dei primi anni dopo il 1900 risultano
assai preziose perché ricche di notizie non facilmente reperibili al–
trove.
Secondo queste testimonianze erano tuttora in vigore in molti
opifici serici giornate lavorative lunghissime, che toccavano le 14 ore
in inverno e le 16 ore in estate
91
•
A questi orari eccessivi, che inte–
ressavano anche bambine di 8 anni, continuavano ad accompagnarsi
i consueti infimi salari: 5-10 centesimi all'ora per le operaie provette,
35-50 centesimi al giorno per le lavoranti più giovani
92 .
Anche il
«
Lavoratore Comasco » nel 1898 denunciava l'abuso del lavoro in–
fantile e femminile che l'industria serica comasca continuava a com–
piere e riferiva che
«
bambini a volte gracilissimi lavorano 12 od
ançhe 14 ore al giorno in filande e filatoi della città e provincia»
in cui non si ottemperava alle pur modestissime misure protettive
previste dalla legge del 1886 per compensi giornalieri aggirantisi
sui 40-60 centesimi
93
.
Tutte le fonti attestano che la media dei salari corrisposti alla
manodopera infantile e femminile negli stabilimenti di trattura e tor–
citura della seta non segnò aumenti di qualche importanza nell'ul–
timo trentennio del secolo
94
(mentre aumentò considerevolmente
il
111
Biblioteca Gino Bianco




