

tarda
a
soccombere. E ciò si deve alla trascuranza delle madri: il latte
materno, per povero che sia, ove anche non convenisse a un bambino estraneo,
conviene al proprio. Basterebbe del resto compulsare i registri dei brefo.
trofi
per
convincersi come
i
distretti manifatturieri che inviano
il
maggior
numero
di
esposti siano quelli che danno
la
cifra minore
di
nutrici, preferendo
le madri disperdere
il
latte piuttosto che rinunciare al salario delle filature,
donde l'agglomeramento di bambini negli ospizi e la loro eccessiva mortalità
67_
La mortalità nei brefotrofi era altissima, raggiungendo la per–
centuale del 25%, ed era attribuibile oltre che alle tare che spes–
so accoi:npagnavano gli illegittimi, alla penuria delle nutrici, per
la gran parte donne di campagna che, come notava il Bonomi,
in estate preferivano dedicarsi all'allevamento dei bachi e
s.l
la–
voro nelle filande piuttosto che al baliatico
08
•
Occorre ora accennare ad un altro problema connesso allo
sfruttamento indiscriminato della manodopera infantile negli opi–
fici tessili e cioè al problema dell'istruzione scolastica elementare.
Ed anche per quanto riguarda questo punto il quadro che risulta
dai nostri dati non
è
incoraggiante.
Dopo l'Unità qualche progresso nel campo dell'istruzione era
stato conseguito nella provincia di Como, che aveva visto salire
il
numero delle scuole primarie da 775 nel 1861 a 1.222 nel
1866
111•
Tuttavia le strutture scolastiche risultavano carenti sotto
molti aspetti: spesso infatti mancavano gli insegnanti, i quali erano
malissimo retribuiti dalle amministrazioni comunali, con stipendi
aggirantisi intorno alle 2 lire giornaliere; gli alunni frequentavano
a singhiozzo, con assenze prolungate soprattutto nel periodo estivo,
che interessavano 1/ 3, 1/ 2 e persino, in alcuni comuni dove più
fiorenti erano l'industria serica e l'agricoltura, i 2/ 3 della sco–
laresca ..,. Anche i genitori, oppressi dal bisogno e presi dal mi–
raggio del guadagno immediato, non si curavano troppo che i figli
frequentassero la scuola, preferendo avviarli molto presto al
la–
voro nei campi o negli opifici. Le amministrazioni comunali poi,
su cui gravavano le maggiori responsabilità riguardo all'organizza–
zione scolastica e al suo effettivo funzionamento, erano spesso rette,
soprattutto nelle campagne, da elementi conservatori, spesso pro–
prietari terrieri, che avevano, ovviamente, scarso interesse a modi–
ficare una situazione vantaggiosa per loro. Tenuto conto di tutti
questi elementi, si spiegava come nel 1865-66 la provincia di Como
contasse circa 20.000 fanciulli in età scolastica privi di qualsiasi
istruzione
71
.
Ma nel determinare questo stato di cose anche il lavoro pre–
coce nell'industria e la eccessiva durata della giornata lavorativa
avevano un peso determinante. Alla domanda contenuta nel que–
stionario del Ministero del 1877:
«
Qual
è
in
genere il grado di
istruzione dei fanciulli che lavorano nelle fabbriche?
»,
la Società
105
Biblioteca Gino Bianco