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!ralasciano

!

dati riferentisi_all'impiego di manodopera maschile,

per

il trascurabile peso numenco che esso rappresentava nelle due in–

dustrie) .

fanciulli sotto

trattura

i

15

anni

donne adulte

1878

35,7%

60%

1890

26,1%

69,5%

torcitura

1878

57,3%

33,6%

1890

33%

56,2%

Un'ulteriore avanzata fu compiuta dall'industria della seta nel–

l'ultimo decennio del secolo: verso il 1900 nella provincia di Como

essa risultava

«

fiorente in tutte le sue manifestazioni

».

Il numero

degli opifici dediti alla trattura era salito a 147 dai 140 del 1890,

con un totale di 16.070 addetti. Il settore della torcitura registrava

un forte aumento nel numero degli opifici, saliti da 206 nel 1890,

a 286, con 16.042 addetti. Rispetto all'anno 1890 si notava una di–

minuzione di poche centinaia di unità nel numero degli addetti alla

trattura e un aumento di circa duemila unità nel numero degli addetti

alla torcitura

15

Il processo di trasformazione

«

diretto ad eliminare le piccole

filande con bacinelle a fuoco diretto per accentrare la trattu ra in

grandi filande a vapore

»

poteva ormai dirsi compiuto, giacché non

si contavano che 39 bacinelle a fuoco diretto tutte attive su 9.393

bacinelle a vapore attive e 1.017 inattive. Il numero dei fusi attivi

era passato da 551.949 a 795.873 unità, cifra indicativa del notevole

sviluppo verificatosi nella torcitura. Numerose erano ormai le ditte

a impianto integrato, cioè operanti insieme la trattura e la torcitura.

Notevolmente avanzato appariva poi il processo di concentrazione

delle imprese nelle mani di grandi imprenditori capitalistici: l'indu–

striale Pietro Gavazzi, per esempio, oltre a quattro grandi opifici

dotati di integrazione verticale di trattura e torcitura, situati rispetti–

vamente nei Comuni di Albese, Bellano e Valmadrera (due opifici),'

possede1'a stabilimenti di sola torcitura nei Comuni di Ballabio Su–

periore, Cernusco Lombardone e Vendrogno e stabilimenti di trat–

tura a Margno e Malgrate. L'industriale Carlo Marchetti era tito–

lare di tre opifici a impianto integrato nei Comuni di Abbadia

sopr'Adda, Dorio e Cremia

e

di cinque stabiliment i di torcitura

a Grandola, Fenegrò, Menaggio, Cirimido

e

Cremia. La ditta Kienle

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Biblioteca Gino Bianco