

fatturiere comasche provviste di telai meccanici, oltre che di telai
a mano, mentre le restanti ditte (circa 70) esercitavano la tessitura
esclusivamente valendosi di telai a mano. Delle dieci case manifattu–
riere parzialmente meccanizzate, una, la Ditta Bosisio-Camanni-Cat–
taneo, esercitava la tessitura meccanica in Como; le altre nove in–
vece avevano preferito decentrarla nella provincia di Como (a Laveno
sopra Menaggio, a Cermenate, a Lurate Abbate, a Carlazzo Valsolda,
a Olgiate Comasco, a Tradate) o in altra provincia (a Gerenzano, a
Seregno e a Morbegno)
33 •
Negli opifici meccanici, dato il tipo di lavorazione, si impiegavano
quasi esclusivamente giovani donne e ragazze, che venivano rapida–
mente addestrate a manovrare un telaio o due contemporaneamente
per le lavorazioni più facili e che, naturalmente, erano retribuite in
misura minore rispetto alle maestranze maschili.
Il lavoro delle donne e dei fanciulli.
Si
è
più volte sottolineata la fortissima prevalenza del lavoro
femminile e infantile sul lavoro maschile in tutto il settore tessile
e in particolare modo nell'industria serica. Si
è
già avuto modo di
notare, inoltre, come a determinare la portata di questo fenomeno
concorressero vari fattori sia di ordine
«
tecnico
» (
agilità delle dita
e basse stature, maggiore pazienza e precisione delle fanciulle nelle
fasi più delicate della lavorazione della seta), sia di ordine economico
(abbondanza nelle campagne di manodopera non qualificata, mag–
giore docilità, salari irrisori).
Lo
sfruttamento illimitato delle donne
e dei fanciulli, che si traduceva essenzialmente in termini di bassi
salari e di orari di lavoro estremamente prolungati, consentiva quindi
alla classe padronale di reggere alla concorrenza dei produttori stra–
nieri, sopperendo al tempo stesso, col numero, alla mancanza di mano–
dopera adulta specializzata. Il tema del lavoro femminile e infantile,
visto nelle sue molteplici implicazioni sociali e umane, riveste grande
importanza ai fini della storia del lavoro in tutte quelle zone dove
si riscontra una presenza µ,assiccia dell'industria tessile: esso, in
quanto solleva molti problemi nuovi e presenta aspetti che non si ri–
scontrano trattando del lavoro maschile qualificato, richiede quindi
un'analisi approfondita.
Il problema del lavoro delle donne e dei fanciulli nell'ultimo
trentennio del secolo
fu
ripetutamente oggetto di inchieste e indagini,
promosse dalla classe dirigente come primo passo verso la adozione
di una legislazione sociale, allora del tutto assente in Italia. Su queste
fonti ufficiali
è
fondata in gran parte la nostra indagine, giacché,
se
è
vero che documenti di questo genere, per la loro origine e
la
loro destinazione, vanno esaminati con le opportune riserve, tuttavia
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