

Carteggio
mutato ed ecco una delle ragioni per cui dei caratteri psicologici -
che
hanno poi importanza molta per
l'arte
-
restano
fissi; l'ambiente
so–
ciale nei tempi primitivi resta per lunghissimi periodi stazionario e que–
sto dà ai gruppi umani abitudini di pensare, sentire, ecc. in un certo
modo. Cosf nasce la storia di quel gruppo umano. Noi studiando quella
storia, vediamo quelle certe tendenze, e senza studiare le correlazioni che
vi sono fra quelle tendenze e quell'ambiente, prendiamo le tendenze
come
fattore originario, primitivo,
stabile
della storia,
le raggruppiamo
tutte
fra loro, diamo a questo gruppo il nome di
razza,
e diciamo: la razza crea
la storia; e cosf un fattore
secondario, derivato, instabile
diventa la causa
di tutti i fatti sociali.
Ma aspettate che
i germani,
emigrando,
cambino di ambiente
fi–
sico e di ambiente sociale, facendo cambiare anche ai romani
l'ambiente
sociale; e allora state a guardare. Che avverrà? Per un certo tempo
la
eredità psicologica,
che si è accumulata nei due gruppi di organismi uma–
ni, trovandosi in contrasto coll'ambiente nuovo, reagirà contro di questo;
ma
l'ambiente
soggiogherà ben presto
la eredità psicologica, la cancel–
lerà, e i gruppi nuovi formatisi
in occidente, dopo
le invasioni barba–
riche, assumeranno nuove abitudini di pensare, di sentire, di volere ecc.
Quando, dunque,
io trovo che i romani
fanno delle conquiste, non
debbo spiegare questo fatto, dicendo:
i romani erano una razza conqui–
statrice; perché questa è una semplice tautologia; ma mettendo da parte
la parola
razza,
alla quale
l'uso comune
associa un'idea di
immobilità,
di
primitività
-
su questi concetti insisto in modo speciale -
mettendo da
parte nella storia la parola razza, come in cosmologia abbiam messo da
parte dio e in psicologia l'anima, debbo dire:
i romani erano un popolo
conquistatore perché si trovavano
in queste, queste e queste condizioni,
le quali lo mettevano necessariamente sulla via delle conquiste; è naturale
che dovendo menar continuamente
le mani, prendesse l'abitudine a me–
nar
le mani
(eredità psicologica), ma questo è un carattere secondario,
che non è
causa
ma
effetto
della necessità di menar le mani.
Io
non oserei sperare che il Suo amico perda il suo tempo a discutere
queste mie bestialità; ma io per parte mia sarei felicissimo di esser con–
vinto che sono bestialità. In fondo fra
le bestie e gli uomini non c'è
che una differenza: quelle son bestie senza averne coscienza; e noi questa
coscienza l'abbiamo. E io sarei contento di poter passare -
almeno in
questo campo -
dallo stadio di bestia incosciente allo stadio di bestia
cosciente.
Il Pareto dice che se io vedessi piovere, direi:
è la lotta di clas–
se. Il motto è spiritoso, ma dà torto al Pareto. Se la pioggia fosse un
fenomeno
sociale e non fisico,
sarebbe anch'essa una manifestazione dell'e–
terna lotta economica fra i diversi gruppi umani, divisi o verticalmente
(popoli) o orizzontalmente
(classi). Il Pareto, che di
fisica e chimica
ne sa piu di me, sa bene che i fisici hanno messo a dormire da molto
tempo
la famosa interdipendenza
delle forze e che le riducon
tutte ad
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