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Carteggio

Quell'articolo dice, in fondo, questo:

1) Soffici dà del porco e del pederasta a chi vuol lui. Questa

è

semplicemente una maniera "violenta, colorita, rude."

2) Chi non

è

contento ha solo il diritto di rispondere con altri

aggettivi simili: fuori di questa rivalsa non ne ha nessuna; perché:

a) il dar querela per ingiurie

è

ridicolo: se uno mi dà del pederasta,

altro che querela per ingiurie

io

vorrei dargli;

b) la spada a duellare non l'accettiamo;

c) se l'offeso va a bastonare il provocatore, sappia che noi andremo

in folla a bastonare lui.

3) Conclusione: sulla

Voce

si ha il diritto di dare al prossimo del

porco e del pederasta, e il prossimo deve fare la ricevuta.

Ti par giusto questo? Il mio sentimento di giustizia si ribella.

In

queste condizioni, il collaborare alla

Voce

minaccia di diventare un atto

di poco coraggio. Da ora in poi, io son sicuro che se do del maiale a un

deputato repubblicano, e costui mi dà uno schiaffo, subito sei di voi ven–

gono a fare a pugni per me. No, no, no. Questo genere di vertenze pro–

-vocate da un errore mio, me le devo sbrigare io. Intendo essere respon–

sabile di me.

288.

Giuseppe Prezzolini a Salvemini

Firenze, 7 luglio 1911

Caro Salvemini,

in seguito alle dichiarazioni mie, Amendola dà le dimissioni.

1

Sebbene

lo abbia pregato di convertirle in una semplice dichiarazione di dissenso

e magari di biasimo, egli vi si ostina. Per conto mio ho la coscienza tran–

quilla, so di avere agito nell'unico modo che dovevo, e di avere parlato

come sentivo e ragionavo. Vorrei dopo questo abbandono, andarmene dalla

Voce

e salvare cosf l'unità sua. Con un altro direttore forse Amendola re–

sterebbe. Credi tu di poter assumere questa responsabilità? Si tratterebbe

unicamente di vedere gli articoli. A tutto il resto, pratico, penserei io, che

mi dedicherei tutto alla parte attiva. Dammi subito una tua risposta e parere.

288.

AS,

i

Cfr. G. PREZZOLINI,

Avviso a chi tocca,

in

"La

Voce" del 6 luglio 1911, p, 606. Il 6

luglio difatti cosi Amendola aveva scritto

a

Ptezzolini da Fiteru:e: "Caro Prezzolini,

il

tuo

Av–

viso a chi tocca

tocca aru:itutto a me: esso mi avverte che nella

Voce

non

è

il

mio posto. Ti

prego pertanto di prender atto delle mie dimissioni e di renderle note ai tuoi lettori," e

il

7

luglio aveva ribadito tale posizione in una lettera pili lunga. Ambedue sono pubblicate in

PREZZOLINI,

Voce,

pp. 407-408.

488