

Carteggio
fino in Lombardia, mi pare infinitamente preferibile a Cremona, Milano,
dove troveremo alberghi e comodità a sufficienza, e il municipio demo–
cratico ci ospiterà bene, mentre il municipio di Cremona, per far dispetto
al Sacchi, ci tratterà come cani.
Ussani, che
è
a Roma pel Congresso storico; mi scrive proponendomi
che io ti scriva, perché tu gli mandi una lettera del Consiglio federale
per pregarlo a voler spendere la sua opera, durante il suo soggiorno a
Roma, per la vagheggiata unione degl'insegnanti. A me sembra un fuor
d'opera, che potrebbe anche offendere il Conti' e i suoi accoliti: d'altra
parte, io credo meglio che l'unione fra gl'insegnanti di Roma avvenga
il piu tardi possibile: ciò impedirà ad essi di acquistare una influenza
eccessiva, di ottenere il consiglio federale, di asservire la federazione alla
massoneria e di mandar in rovina l'opera nostra. Se fossi a Roma, anzi,
io farei l'intransigente e metterei a soqquadro il mondo, per discredi–
tare Roma ed evitare ogni pericolo.
L'avere il Nasi ringoiato il progettissimo, ci toglie modo di discutere
proficuamente nel prossimo congresso la questione scolastica: non si
può discutere sul nulla, e il bocciare un progetto, già smentito dal mini–
stro, assumerebbe un'apparenza di pettegolezzo e di insulto personale.
Ma qualche cosa bisogna fare, e questo qualcosa io credo di averlo
trovato.
Oltre ai temi sull'ordinamento della carriera e sulla perequazione del
lavoro, io vorrei che si discutesse, prima di tutti, il seguente tema generale:
"Della impossibilità di risolvere con un unico disegno di legge tutto il
vasto e complesso problema dell'insegnamento secondario."
La
relazione,
che dovresti far tu, e io ti darei tutte le mie idee, che unite alle tue
produrrebbero un lavoro magnifico, dovrebbe enumerare e illustrare tutti
i mali del nostro ordinamento scolastico: 1) cattivo ordinamento delle
facoltà universitarie; 2) inesistenza di facoltà di filologia moderna; 3) ine–
sistenza di scuole complementari e professionali, che costringe a riversarsi
nelle scuole medie tutti coloro, che non si contentano dell'istruzione
elementare, vorrebbero qualcosa di piu e non sanno altro luogo dove cer–
carlo; 4) cattive condizioni economiche degl'insegnanti; 5) arbitrio ammi–
nistrativo contro gl'insegnanti;
6)
dispotismo ministeriale negli affari pe–
dagogici, da cui nasce il continuo capriccioso mutamento degli ordini
scolastici; 7) pessimo ordinamento delle scuole tecniche, che devono
funzionare da scuole complementari, scuole professionali e scuole di cul–
tura media; 8) pessimo ordinamento degl'istituti tecnici, che funzionano
da scuole professionali e scuole medie, con un insegnamento letterario
inesistente e senza che la licenza dia diritto di adire a tutte le fa–
coltà universitarie, condizione peggiorata fino a ieri dal fatto che gli
2
Y'ocenzo
Us,ani
(1870-1952),
accademico d'Italia, fu professore di letteratura latina
nelle
Università di Messina, Palermo, Padova, Pisa e Roma.
Per
il
congresso storico, si veda
lettera
n.
144,
nota n.
1.
3
Alberto Conti, membro del comitato federale, era insegnante di matematica alla scuola
"Manzolini" di Bologna.
258