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1903

hanno fatto bene assai. I com1z1 stessi sono riusciti dovunque proficui,

e nonostante la intonazione un poco diversa (per es. tono piu alto a Em–

poli, piu basso a Milano), la musica è stata da per tutto la stessa, e l'at–

teggiamento di fronte al progetto Nasi

fu

dovunque identico. Ciò signi–

fica che v'è lo spirito di disciplina piu di quello che coi professori ci

sarebbe da aspettarsi. A Torino parlai forte.

Io

ormai da una ventina di

giorni non credo piu alla sincerità del Nasi. Egli non è un illuso che

vuole fare passare un suo progettane, credendolo buono e necessario; ma

ha promesso il progetto e l'ha abborracciato purchessia per fare tacere i

deputati, per tenere a bada noi altri. Queste cose l'ho dette chiare e tonde

a Torino, facendo tutta la storia del progetto e della nostra agitazione

telegrafica. Ci hanno giuocato governo e amici parlamentari; e, se non

avessimo ormai detto che non ci crediamo piu, ci baloccherebbero ancora

col progetto, del quale si può ripetere: "che ci sia ognun lo dice,

come

sia nessun lo sa," e forse neppure chi ne è l'autore.

La

turlupinatura

di stabilire la discussione della mozione Di Stefano a dopo la mozione

Battelli, immediatamente prima dei bilanci, è stata feroce, e doveva es–

sere smascherata.' Non so se tu approvi (tu consigliere di saggezza e di

prudenza) quello che feci a Torino; ma ho creduto necessario di farlo,

perché almeno si cessasse una commedia vergognosa.

Il comizio di Milano è riuscito veramente imponente, e tu ne avrai

letto certo la relazione nella

Scuola secondaria,

perciò non mi fermo a

parlartene: Invece, giacché ho un quarto d'ora libero, voglio parlare un

po' del contegno, veramente poco bello, degli uomini politici della Estre–

ma, delle varie tinte. E cominciamo dai socialisti, che piu degli altri

mi fanno ira. Credo che il socialismo sia una cosa assai seria; ma,

dico la verità, ho perduto la fiducia in coloro che adesso sono in esso

la parte dirigente in Italia. Il Trapanese' ne ha fatte d'ogni colore; ha

portato lo scompiglio nelle scuole, in modo da superare il divo Romano

(ed è tutto dire!). Ebbene: quel partito che un tempo si faceva rivendicatore

della moralità, flagello dei corrotti e dei corruttori, quel partito che alla

sua azione moralizzatrice ha dovuto senza dubbio una parte della cre–

sciuta popolarità, che cosa ha fatto? Ha chiuso occhi e orecchi, per non

vedere e non sentire ciò che dovunque si palesava, e si predicava.

L'A–

vanti!

ha soppresso tutto quello che poteva dispiacere al ministro: comuni–

cati, notizie, corrispondenze perfino dei corrispondenti ordinari. Del con-

1

La mozione firmata da Giuseppe Di Stefano (deputato di Paletmo per le legislature XXI–

XXIV) e, tra gli altri, da Turati e

da

Ciccotti, chiedeva al governo di riordinare con un disegno

di

legge

le condizioni della scuola e degli insegoaoti; essa ~ra stat~ presentata alla Ca:nera

r:.112.

seduta del

2

dicembre

1902

(cfr.

AP,

Camera dei deputati, le!!.islaturaXXI,

2•

sessicne, Di,tus–

sfoni,

p.

4240).

Quella firmata da Angelo Battelli, Sacchi, Barzild ed ~Itri c:!>Jecl~'V•. l'aumentr;

di

un n::ilione

nel bilancio della pubblica istruzione per l'insegnamento

f;;.Up::tic:e:

er:: stata

;,,n·–

seutata nella seduta del

7

marzo

1903,

e nella seduta dell'll marzo la Corner~ è..-cise che es!a

sarebbe stata discussa prima del bilancio della pubblica istruzione: cfr.

AP,

Camera dei deputati,

legislatura XXI,

2"

sessione,

pp.

6226

e

6328-6328A.

2

I

comizi dei professori a Milano, Roma, Palermo, Messina. Milano

in "La scuola ~e•

condaria italiana" del

28

marzo

1903.

·

J

Ernesto Trapanese, deputato di Orvieto nella XXIII legislatura.

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