

1902
sconfinato dalle nostre attribuzioni; ma a me importa che si mantenga
il movimento nostro e s'indirizzi sempre meglio; e se per spingere gli
inerti e dar vita bisogna ricorrere anche a qualche abuso di potere, non
mi pento di farlo.
L'onorevole Sacchi continua a tacere. Ieri abbiamo deliberato di man–
dargli uno svegliarino in forma di telegramma: "Consiglio federale, urgen–
dogli risposta lettera 11 corrente, pregala far conoscere sue decisioni." Di–
sgrazia vuole che proprio ieri egli fosse assente da Cremona: ho saputo
oggi dal giornale ch'era a Modena: sicché il telegramma è rimasto
giacente. La decisione ormai non può ritardare che di poco. Spero anche
che fra un due giorni abbia il parere tuo, in risposta all'epistola lun–
ghissima di giorni addietro; e cosf cercherò di agire con quanta piu
prudenza sarà possibile. Ci premerebbe di avere qualche cosa di
scritto
dal Sacchi, il quale fino ad ora ha dato parole, ma neppure
una riga
che lo impegni in qualche modo.
All'articolo della
Scuola secondaria
sul
per ora
ecc.3 non volevo
ri–
spondere: degli attacchi piu o meno personali non dobbiamo curarci, noi
che siamo piu specialmente presi di mira da certa gente: lasciarli gracchiare
è il meglio. Ogni persona in buona fede dalla lettura del tuo discorso,
del tuo articolo
nell'Avanti!
e di quello nella
Critica,
può essere illu–
minata a sufficienza su quello che s'è inteso a Firenze
4
;
e siccome
-tutti
i soci hanno modo di giudicare non mette conto rilevare
ciò
che scrive il
Brentari, piu di quello che abbiano rilevate le insolenze del dottor Meursio
o Merduzio.5 Quello che mi è dispiaciuto sul serio è il nuovo articolo
dell'Ortu Carboni.
Lo
conoscevo per un brontolone, non mai contento di
quello che si fa: mi aveva già nell'anno scolastico mandate due lettere,
(se non erro, di critica) ma senza suggerire mai un'idea o smuovere dav–
vero qualche cosa. Ora però passa i limiti, e gli rispondo, non come pre–
sidente, ma come persona.• Sarà breve la risposta, e mirerà a rilevare che
egli, nella sua critica, non è in buona fede, e travisa ed altera le opi–
nioni dell'avversario. Ciò ·mi darà occasione anche a mettere una volta, e
speriamo...., per sempre, in rilievo che tu non hai partecipato al Congresso
per
tntztatzva tua,
ma perché costretto dalle mie insistenze. Già a Fi–
renze, prima che si aprisse il Congresso, qualche microcefalico collega
si doleva che a te, che non sei professore di scuola media, si fosse as-
l
Sino a questo punto, no! Bando agli equivoci,
non firmato, in "La Scuola secondaria
italiana" del 15 novembre 1902. Per la risposta di Kirner, si veda G. KIRNER,
Bando agli equi•
voci, per davvero!,
in "La Scuola secondaria italiana" del 6 dicembre 1902, seguito
da
una
lunga nota redazionale di commento. Il manoscritto dell'articolo di Kirner
è
in
AS.
• Oltre al citato articolo su
Il congresso di Firenze
(lettera n. 132, nota n. 1), si veda
G. SALVEMINI,
Il partito della scuola. Il significato del congresso di Firenze,
ncll"'Avanti!"
del 28 settembre 1902, seguito dall'ordine del giorno votato a Firenze e dalle ultime delibera–
zioni del congresso.
s Il doti. Meursio aveva scritto nella "Domenica fiorentina" un articolo contro la classe
dei professori: alcuni brani di questo furono riprodotti nel "Bollettino" del 10 ottobre 1902.
Si veda anche in proposito il "Bollettino" del 6 novembre 1902, e E.
CitBPAS,
Il dott. Meursio,
in
"La scuola secondaria italiana," del 22 novembre 1902.
• S.
ORTU-CilBONI,
I tre esclusivismi avversi alla soluzione del nostro problema econo·
mico,
in "La scuola secondaria italiana" del 22 novembre 1902.
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