

Carteggio
illudersi: noi presso il m1mstro non contiamo nulla. Gli abbiamo scritto
per il caso Letizia (v.
Bollettino)
e non ci ha risposto." Si può dire che
non v'era bisogno di rispondere. Gli abbiamo telegrafato per le promozioni
fatte e registrate da mesi, e ch'egli tiene nel cassetto; e non ci ha risposto;
solo ha fatto inserire nei giornali un comunicato ufficioso non rispondente
alla verità.
Io
ormai sono arciconvinto (in verità lo credevo già da
un anno e piu) che il Nasi ha solo belle parole, ma che
è
in
mala fede,
e che le cose non si metteranno meglio, per via dell'onestà vera, non
parolaia, se non quando egli sia sostituito con altra persona. Egli vedeva
bene l'organizzazione, perché sperava di farsene una chiesuola, piu o meno
estesa. L'avrebbe vista anche qui volentieri e l'avrebbe protetta se ci
fosse penetrata la triangolatura. Ma ora come ora [.,.]'
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come il fumo negli
occhi. Non può sconfessare i primi incoraggiamenti, ma ci vede male.
Pertanto una nostra lettera o un nostro telegramma non varrebbe a nulla
per lui, ma potrebbe solo servire a mostrare ai colleghi che ci occupiamo
delle questioni che sorgono. Tuttavia proporrò domenica l'ordine del giorno.
Con questo ho finito di rispondere alla tua lunga lettera con una
lettera ancora piu lunga.
Ed ora andrò a letto. Buona notte anche a te.
P.S. Saluta Barbi, Ricchieri e Mancini,
13
se hai occasione di vederli.
22
novembre
1902
Ho ricevuto m questo momento la tua nuova lettera sui casi di Mes–
sina.14Domani mattina preparerò un telegramma (o una lettera?) per il
ministro nel senso suggerito da te; e spero che il Consiglio me lo approvi.
Poi, se sarà necessario, agiremo per dare soddisfazione ai buoni e squali–
ficare i cattivi. Domani ti scriverò ancora una cartolina, col telegramma al
ministro," e tu pensa a divulgarlo: forse i timidi, quando vedono che noi
ci moviamo, verranno dietro. Fammi il piacere di dare qualche altra no-
11
Si tratta del caso del maestro Letizia, difeso dal ministro della Pubblica istruzione con–
tro un sopruso; la lettera di Kimer, a nome del Consiglio federale,
è
pubblicata nel "Bolletti–
no" del 6 novembre 1902, p. 331.
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Parola illeggibile: autografo abraso.
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Michele Barbi (1867-1941)
fu
professore, dal 1901 al 1937, di letteratura italiana nel–
l'Università di Messina ed in quella di Firer12e; Giuseppe Ricchieri (1861-1926), geografo,
fu
professore nelle Università di Messina, Palermo e Milano;
il
filologo e paleografo Augusto Man–
cini era allora straordinario di grammatica greca e latina alla Facoltà di lettere e filosofia di
Messina, e libero docente a Pisa. Fu anche deputato nei collegi di Borgo a Mozzano, Lucca e
Pisa per le legislature XXIV-XXVI.
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Conservata in AS, e datata Messina, 20 novembre 1902: in questa, Salvemini, fra
l'altro, incitava Kimer
ed
il
Consiglio federale a dare una "dimostrazione di energia," prima
che
il
ministro Nasi cedesse alle pressioni dirette a fargli prendere dei provvedimenti puni–
tivi nei confronti del responsabili degli incidenti. Nel liceo-ginnasio di Messina, difatti,
i
pro–
fessori erano stati presi di mira dagli alunni bocciati agli esami: erano avvenuti dei dlsor•
dini, in seguito ai quali
il
ministro aveva promosso un'inchiesta per l'accertamento di respon•
sabilità. Gli studenti erano appoggiati dai deputati locali.
ts
La cartolina manca in AS. Il testo del telegramma che
il
Consiglio federale deliberò
di mandare al ministro
è
pubblicato nel "Bollettino" del 31 dicembre 1902, p. 409.
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