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Carteggio

Ti mando in questa busta una serie di riforme, una serie di avver–

tenze pratiche per i comitati locali, una serie di avvertenze pratiche per

il comitato centrale. Ogni articolo meriterebbe lunga discussione; ma

per lettera non

è

il caso di farla. Ne tratterò a lungo con Leonida,

che mi ha promesso di darmi un appuntamento. Due argomenti però

posso accennarli fuggevolmente per lettera.

1) L'irredentismo va a mio parere assolutissimamente evitato.

È

una pazzia ridicola e assurda sotto il rispetto pratico. Irredentismo nei

momenti in cui ci troveremo noi, vorrà dire guerra con l'Austria; questa

è

possibile? Noi dobbiamo evitare le complicazioni internazionali. Spero

che tu sarai d'accordo con me e ti metterai al piu presto a convin–

cere i repubblicani a non far pazzie. L'avrei scritto io

nell'Avanti!;

ma mi è parso inopportuno che l'avviso venisse da noi; tutti i bagoloni

ci avrebbero lapidato; bisogna che ci pensiate voi stessi, prima parlando–

ne privatamente e poi lanciando con prudenza l'idea nel giornalismo. Mi

raccomando caldamente a te. Ho veduto con dolore che Ricciotti' ha

fatto dell'irredentismo a Roma. L'irredentismo è un tranello che ci tende

la monarchia; figuriamoci che s'è messo a far l'irredentista il senatore

Villari!

2) Il clericalismo è per noi questione di vita o di morte. I cleri–

cali, a mio parere, conquisteranno la maggioranza nella costituente; ma

questa maggioranza sarà poco pericolosa se noi riesciremo a conquistare

una minoranza potente e compatta,

se ci armeremo,

se impediremo che

in Roma avvenga qualche modificazione. Nel Vaticano ci sono armi e

armati; credo che in caso di tumulti e di cambiamenti di regime il Va–

ticano metterà fuori . i suoi armati e cercherà di impadronirsi dei punti

strategici della città e stabilire cosi ·un fatto compiuto e rovinarci. Questo

va assolutamente impedito anche a costo di bombardare San Pietro. Bi–

sogna quindi che a Roma vi sieno delle persone capaci di sostenere un

combattimento, ma incapaci di fare pazzie. Il nostro scopo dev'essere

quello di conservare lo

statu quo.

Bisognerà quindi iniziare trattative

appena avvenuto il patatrac. Le basi di queste trattative le vado rumi–

nando; bisognerà discuterle a voce. Ma un principio che bisogna a mio

parere stabilire fermamente è: noi non dobbiamo assalire né il papa

in Vaticano, né il clero nel resto d'Italia; dobbiamo impedire che ci

assalgano con la forza, mutando lo

statu quo,

minacciando rappresa–

glie; se le trattative vanno a monte e ci assalgono, rispondere con la

maggiore possibile violenza.

Un'altra idea è questa. A cose fatte bisogna dare la presidenza del

governo provvisorio al Pantaleoni.2 Egli è noto in tutta Europa come

grande economista; ha grandi relazioni coi piu grandi giornali inglesi e

1

Ricciotti Garibaldi (1847-1924), figlio di Giuseppe Garibaldi ed Anita, fu deputato di

Roma nella

XVI

legislatura.

2

Maffeo Pantaleoni fu deputato nella XXI legislatura.

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