

Carteggio
42.
Salvemini a Carlo Piacei
Firenze, 28 agosto 1898
Carissimo Piacei,
non Le ho scritto prima per diverse ragioni. La prima e la piu impor–
tante era che volevo con la lettera mandarLe
il resto del mio debito; ma
non ho potuto. So che Lei è buono, ma non mi perdonerò mai di aver
abusato, come ho fatto finora, della Sua bontà. Un'altra ragione, che mi ha
impedito di risponder
subito alla Sua ultima
cartolina, è che sto la–
vorando come un asino a finire il mio famoso lavoro su gli
Ordinamenti
di Giustizia,
del quale oramai ne ho piene le tasche e non mi par vero
di sbarazzarmene dopo cinque anni di fatiche. Voglio presentarlo al con–
corso a _un premio di tremilaquattrocento
lire dell'Accademia dei Lincei.'
Conoscendo gli altri concorrenti, mi pare di poter sperare senza con que–
sto peccare di eccessiva superbia nella vittoria; ma bisogna che per il
25 dicembre il lavoro sia tutto scritto e copiato in pulito. Finora appena
due capitoli potrebbero esser licenziati per
le stampe; gli altri sei ca–
pitoli debbono essere ancora rifatti da cima a fondo. Come vede, un la–
voro enorme, che mi tiene occupato tutta
la giornata e mi esaurisce in
modo che non mi resta energia per occuparmi di altro. Oggi è la santa
domenica e non lavoro; e perciò mi dò il lusso di scriverLe un letterone.
Non ho potuto finòra leggere il Suo lavoro sull'antisemitismo algeri–
no; ma spero di poterlo trovare presto in Biblioteca nazionale. Lessi quel–
lo del Papafava e mi piacque; mi parve scritto lucidamente, senza pre–
tese, senza punti ammirativi, senza retorica; è una cosettina piena di buon
senso e di fatti.'
Io
non ho competenza in materia e quindi non posso giu–
dicare, se i fatti sieno quali
li descrive il Papafava, oppure se vi sieno
altri fatti che distruggano
le idee del Papafava. Leggerò con molto
in–
teresse il Suo lavoro, quantunque
io sia prevenuto male contro
l'antise–
mitismo, che mi pare del clericalismo inacidito mescolato con una buona
dose di rivoluzionarismo marcio.
Gli ultimi
fatti avvenuti
in
Italia hanno mostrata
tutta
la debo–
lezza e tutta
la assoluta incapacità del partito socialista italiano.
È
una
constatazione
di
fatto, che mi ha
fortemente
addolorato; ma è
cosi,
e sarebbe ridicolo chiuder gli occhi per non vedere. Bisogna ricominciar
da capo! Ci vuol pazienza, ma non c'è da fare altrimenti.
La
sola mia
42.
CPI.
1
Allude a
Magnati
e
popolani
in Firenze dal 1280 al 1295,
Firenze 1899,
il
cui titolo
avrebbe dovuto essere:
Le lotte
fra i partlli fiorentini dal 1280 al 1295 e la formazione degli
Ordinamenti di Giustizia.
Esso fu premiato dalla Accademia dei Lincei nel concorso ministe–
riale del 1899. L'ultima edizione, in questa collana, Milano 1966,
è
a cura di E. Sestan.
La cartolina di Placci cui si riferisce non
è
conservata in AS.
2
F.
PAPAFAVA,
L
1
antisemitismo
in
Algeria,
nel "Giornale degli Economisti,"
2o
ser., a. IX,
voi. XVII (1898),
pp.
31-46; C.
PLACCI,
L'anNsemitismo
in Algeria. L'altra campana,
in
ibidem,
pp.
15,-.56.
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