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Governo, ma disapprovarono l'insurrezione. Una repubbli-

cascrvietista non avrebbe permesso che simili elementi della

controrivoluzione si presentassero come candidati, tanto

meno poi che potessero essere eletti. La Comune, conforme

adsuo rispetto per l a democrazia, non oppose i ldminima

impedimento iall'elezione dei propri avversart borghesi.

Che l'attività, d i costero nella Comune sia stata d i

breve durata dipese solo da loro stessi L a compagnia nel-

la quale erano capitati, non andava lore a genio, ed essi

si affrettarono a darle l'addio, alcuni prima che gli eletti

si radunassero, gl i al tri nei primi giorni della Comune.

Queste dimissioni, come anche alcune elezioni doppie, re-

seronecessarie elezioni suppletive, ch'ebbero luogo i l 16

aprile.

La grande maggioranza dei membri della Comune

parteggiava per l'insurrezione. Ma t ra i membri rivolu-

zionari di essa non tutti eraino socialisti.

La maggioranza constava d i semplici rivoluzionari.

I più tra questi eran guidati dad principi del 1793, dalle

tradizioni del giacobinismo. Alcuni avevano fatto parte

di quel partite, che già nel 1848 aveva imitate l a Mon-

tagna, come Delescluze e Pyat, non pochi avevano abban-

donato 1 l o r e attività prefessionalle in grazia della lotta

politica, ed eran diventati rivoluzionari d i professione.

I più vecchi tra loro vivevano completamente nelle tra-

diziond del passato e non sentivano alcun interesse per

i nuovi rapporti e le nuove concezioni.

«Gli al tri , i giovani, erano per l o più uomini d i

violenza senza sal!cla base, spesso semplici eroi di parole,

ehe

oggi giuocavano all'insurrezione, come alcuni mesi

prima avevano giuocato alla guerra, e si davano attorno

condeclamazioni, limitandosi però a quests. I i i rivoluzio-

narismo così degli uni come degli altri era superficiale, ri-

volto a semplici esteriorità, e, anche net migliori, l imi-

tato a un semplice sentimentalismo ».

Così g i u d i c a un buon rivoluzionario, i l Duhreuilh

(La Commune, pag. 332).

La maggior parte di essi non capivano niente di so-

cialismo, e non pochi gl i erano esplicitamente ostili, an-

zitutto Delescluze. Non si pub chiamarli uomini politici

borghesi nel senso che abbiano rappresentato gli interessi

dei possidenti. Anzi, al contrario, essi parteggiavano per

le classi inferiori, e miravano al la signoria d i queste,