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Quindi non l'azione, ma

'l'organizzazione

sembrava la

cosa più importante al «temperamento vulcanice».

ln questosenso riservato l'Internazionale agiva anche

in Francia. La cosa cui essameno incitasse era un'azione

precipitata.

Soloun'esemplificazione di ciò. I l 22 febbraio in una

seduta del Consiglio federale parigino dell'Internazio-

nale un membro propose una dimostrazione

pact flea

per

il 24 febbraio, anniversario della rivoluzione del 1848.

Ma perfino questa dimostrazione pacifica sembrò inop-

portuna alla maggioranza del Consiglio federale, i n vi-

sta della situazione molto tesa. Contro di essa si levò spe-

cialmente Frankel, i l quale chiese, che per i l memento

tutte le forze dovessero nvolgersi all'organizzazione del

proletariato e alto studio dells questioni economiche più

urgenti, anzitutto a, quella del pagamento delle pigioni

sospesedurante l'assedio e a quella della disoccupazione.

I rappresentanti dell'Internazionale all'Assemblea Nazio-

nale, Malon e Tolain, dovevano farvi nota la volontà, dei

lavoratori.

Suproposta di Frankel i l Oonsiglio federale decise di

nonpromuovere&lean.%dimostrazione e di lasciar liberi

i membri di parteciparvi o no.

(Mbdimostra che noh si sentiva gran liisogno d'una

insurrezione.

Questa fu provocata non dai rivoluzionari, ma dai

loro avversari. Le

neetessitä,

della

guerra avevano eon

dotto a chiamare i l proletariato parigino nella guardia

nazionale e ad armarlo. Questa circostanza s'embrava an

• i mm e n s o pericolo agli elementi che si schieravano in torni')

a Thiers, nobiltä rurale, capitalisti,

gros-bonnets

della

burocrazia e dersercito. Dope l a sottoscrizione della

pace niente sembrava loro così urgente. come i l disarmo

dell'elemento proletario della Guardia Nazionale di Pari-

gi. Si doveva perciò cominciare col togliergli i cannoni. Ti

fatto che l a Guardia Nazionale parigina fosse i n pos

gesso di cannoni. era Mato provocato

dai cari tedeschi. i l

cui contegno « fu la scintilla, che accese iii fuoco nel ba-

rile di polvere 7), come disse giustamenteGEORGESEMIR'

GIN.

Histoire de la Commune,

Paris,

1907, D. 43.

L'intemperanza nell'uso della vittoria è insita nella

natura steesa dell'azione guerriera. E' dovere degli sciabo-

latori, non solo di vincere ma anche di inseguire senza

riguardi i l nemico vinto fino all'annientamento totale e

alla demoralizzazione. Ma. cret in specie sono ' l o v e d